La scuola è un diritto di tutti, anche in Lombardia

Milano -

Da anni ormai USB denuncia la gravissima violazione del diritto allo studio degli alunni e degli studenti diversamente abili. Il “pareggio di bilancio”, grande mantra degli ultimi anni, affama l’intera Pubblica Amministrazione e la scuola non si salva. Il recente ritorno massiccio di politiche discriminatorie di fascistoide memoria approfitta della situazione economica per favorire l’emarginazione sociale.

Le politiche di taglio effettuate con l’accetta da tutti i governi, gli estremismi fascio-leghisti, la costante instillazione di paura e odio stanno portando a livelli indegni di un paese civile la “civilissima” Lombardia.

Due gravissimi accadimenti in due province lombarde in questi giorni meritano l’attenzione di tutti

A Brescia la scuola arriva a chiedere ai genitori di tenere a casa i figli in situazione di disabilità perché non c’è ancora l’insegnante di sostegno. Abbiamo già denunciato come questa carenza di insegnanti sia dovuta a pessime politiche scolastiche, in cui è mancata e continua a mancare la volontà di consentire agli insegnanti di specializzarsi e, soprattutto, di effettuare assunzioni basate sulle necessità reali delle scuole e non su un piano economico di riduzione delle spese. Negli ultimi due anni il “disagio” (così viene definito dai ministri che si alternano solo nel nome) è cresciuto esponenzialmente.

A Lodi, intanto, la giunta comunale a guida leghista ha fatto in modo da escludere dalle agevolazioni mensa e bus scolastico i bambini non cittadini italiani. In questo modo le famiglie di migranti che da anni vivono, lavorano, producono, visti i costi eccessivi sia della mensa che del servizio di trasporto, hanno dovuto rinunciarvi. In segno di protesta, per alcuni giorni non hanno mandato i figli a scuola, ma il comune non ha fatto una piega. Questi bambini, un centinaio almeno, porteranno il pranzo da casa e si recheranno a scuola a piedi. Non sembra poi una cosa tanto grave, se non si riflette su come i momenti del viaggio, del pasto, del gioco sono fondamentali per lo sviluppo di legami affettivi, quei legami che spezzano la paura del diverso, che annullano le sfumature di colore, che abbattono le barriere. Barriere che i bambini non hanno, a meno che gli adulti intorno a loro non le creino, come sta facendo l’amministrazione lodigiana.

USB PI Scuola Lombardia chiede un incontro urgente al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale di Brescia e al Dirigente dell’Ufficio Scolastico Regionale della Lombardia e al sindaco di Lodi, al fine di verificare la tutela del diritto allo studio e all’integrazione, e le eventuali violazioni delle normative vigenti, perché non è legalmente e umanamente accettabile che una istituzione statale di primaria importanza come la scuola divenga da luogo di integrazione centro di emarginazione, strumento di manipolazione politica e sociale di amministratori e dirigenti non adeguati al loro ruolo e completamente irrispettosi dei principi costituzionali di eguaglianza, solidarietà e sussidiarietà.