REFERENDUM FINTO = RISULTATO FALSO

OVVERO COME SI “VINCONO” I REFERENDUM ALLA FONDAZIONE DON GNOCCHI

Milano -

La dichiarata “vittoria” del SI all’accordo capestro, sottoscritto il 5 luglio 2013 tra la Fondazione ed i sindacati complici CGIL-CISL-UIL, è il frutto di una strategia gestionale su cui vale la pena soffermarsi:

 

I FATTI

 

1) Lunedì 9 settembre viene indetta un’assemblea da CGIL-CISL-UIL, firmatarie dell’accordo, durante l’assemblea i Lavoratori vengono intimiditi con il teorema secondo il quale l’alternativa all’accordo sono unicamente il cambio del contratto di lavoro ed i licenziamenti. I Lavoratori ed i Delegati dissenzienti vengono sistematicamente attaccati durante gli interventi (è una vecchia tattica). Viene data notizia che verrà indetta una consultazione.

2) Martedì 10 settembre arriva la notizia che il giorno dopo avrà luogo il referendum che si articolerà nei giorni 11/12/13. Tempo per la cosiddetta campagna elettorale uguale a zero, gestione tutta in mano ai fidati rappresentanti dei sindacati complici.

3) Apertura dei seggi, ai Lavoratori che hanno votato non viene chiesto di firmare l’elenco del personale, chi vuole firma altrimenti è sufficiente una crocetta sul cognome. I Delegati USB protestano ed insistono che l’elenco venga firmato obbligatoriamente. Chiusi i seggi non viene comunicata l’affluenza al voto.

4) Secondo giorno, il foro di apertura che permette l’introduzione delle schede è visibilmente allargato. A chiusura seggi, ovviamente, non viene comunicata l’affluenza al voto.

5) Ultima giornata, alla chiusura del voto i Delegati USB, sapendo che di norma alle operazioni di scrutinio possono assistere tutti i Lavoratori, si presentano al seggio, qui vengono informati che le urne verranno aperte il giorno successivo, a che ora non è dato a sapere. Naturalmente non viene comunicata la percentuale di affluenza al voto.

6) Sabato 14 settembre, alle ore 8.30, vengono affissi i risultati, accertato che alle 7.00 la saletta del Consiglio dei Delegati, sede del seggio, era ancora chiusa, in poco più di un’ora è stato effettuato lo spoglio e redatto il relativo verbale, stampato a colori. Una performance notevole se si considera la mole di lavoro e che nella sede sindacale non vi è una stampante a colori!

 

Questi i fatti, ognuno è libero di darne la propria interpretazione. Sicuramente come USB non riconosceremo la validità di un referendum svolto in queste condizioni. USB agirà nelle sedi e con le modalità più opportune per difendere la democrazia sindacale all’interno della Fondazione Don Gnocchi.

 

VERGOGNA !!!