USB LOMBARDIA: CRESCE LA POLITICA DEL MANGANELLO, QUESTO GOVERNO SE NE DEVE ANDARE

Milano -

COMUNICATO STAMPA

 

Milano,  08 novembre 2016

 

Sabato 5 novembre 2016,  come oramai la cronaca ha ampiamente raccontato, a Pavia è stato autorizzato da prefetto e questore un corteo fascista che si è "regolarmente" tenuto. L'ANPI e la Rete Antifascista Pavese più una serie di altri soggetti organizzati, tra cui l'USB , hanno ritenuto che la nera marcetta nella città di Ferruccio Ghinaglia, militante comunista e antifascista trucidato dagli squadroni neri nel 1921, fosse intollerabile decidendo così di organizzare un presidio  sul percorso del corteo. Veniamo al dunque :  i fascisti protetti e lasciati liberi di scorrazzare per tutto il centro città anche dopo il corteo e gli antifascisti selvaggiamente manganellati senza alcun motivo. Firenze, Roma e Pavia nello stesso giorno, come nelle scorse settimane a Bologna e negli scorsi mesi a Palermo e Catania, la politica del manganello sta crescendo e cresce di intensità a prescindere che si contesti la riforma della scuola, che si contesti la controriforma del lavoro o della Costituzione o che si contesti la riabilitazione delle formazioni fasciste. Ogni occasione risulta buona per assalire chI dissente dalle scelte governative o padronali, ricordando il compagno Abd Elsalam,  morto ammazzato dallo stesso fascismo proprio durante un presidio organizzato davanti ai cancelli di una logistica per reclamare i diritti,  non per sé,  ma per i propri compagni di lavoro. Niente è lasciato al caso.  L'usb ritiene che pur addossando   quanto  accaduto ai singoli funzionari governativi sul territorio, la regia di tutto ciò non può che essere ministeriale quindi governativa. Queste sono solo le prove generali di quanto accadrà dando ancora più poteri al Governo ma moltiplicandolo per 100. È chiaro che non è più tollerato il dissenso espresso in qualunque forma anche se giusto e legittimo preferendo ai sinceri democratici e agli antifascisti, i Verdini al governo e i fascisti per le strade. L' USB auspica e chiede, anche votando no al referendum costituzionale, la cacciata dell'attuale governo e dei suoi emissari territoriali.

 

USB Lombardia