Convegno "Il futuro degli Ospedali San Paolo e San Carlo": un'occasione persa!

Milano -

Deludente, se non preoccupante, è l’esito di ciò a cui abbiamo assistito ieri 13 luglio presso il Teatro 89 di Milano, in via F.lli Zoia 89, dove il M5S ha organizzato un convegno a tema “Il Futuro del San Paolo e del San Carlo”. Alla serata USB ha partecipato con un presidio esterno, durante il quale sono stati distribuiti volantini informativi alla cittadinanza, e partecipando al dibattito per quel poco che è stato concesso dagli organizzatori.

Il confronto aveva come obiettivo da parte dei relatori, l'Assessore al Welfare Giulio Gallera, il Direttore Generale dell'Asst Santi Palo e Carlo Dott. Marco Salmoiraghi e il portavoce del M5S Stefani Buffagni, la presentazione del futuro dei due nosocomi e la presentazione del nuovo ospedale che nascerà nella zona Sud Ovest di Milano in concomitanza al progetto di riqualificazione dell’area di scalo ferroviario San Cristoforo messo in atto dal Comune di Milano.

L’assessore ha dipinto la sanità regionale come un’eccellenza grazie, ha sostenuto, alla razionalizzazione e all’ottimizzazione di spesa e servizi; una sanità che “guarda al futuro”. “Un futuro”, sostiene Pietro Cusimano, Dirigente regionale di USB, “fatto di precarizzazione del personale, di regali alle mafie delle cooperative e di nessuna risposta su problemi reali come la quantità di posti letto che andrà perduta nell’accorpamento degli ospedali San Paolo e San Carlo. La perdita di posti letto è una di quelle criticità delle quali beneficeranno i privati”.

Non pochi sono i dubbi sollevati da USB in merito alla creazione del nuovo ospedale. In primo luogo il project financing, con il quale i privati contribuiranno alla realizzazione del nosocomio e che già in passato ha visto forme di corruzione molto pesanti nella sanità lombarda. Anche su questo tema, come sulla precarizzazione dei posti di lavoro e sulla perdita di servizio pubblico per i cittadini, l’assessore Gallera non ha dato risposte.

Le preoccupazioni di USB restano, con la memoria ancora vivida degli arresti eccellenti di Formigoni, Rizzi e Mantovani per la gestione criminale della sanità lombarda e la percezione chiara della continuità tra la gestione Gallera e Maroni con quella dei loro predecessori.