USB non firma l'accordo per le politiche occupazionali

Milano -

Nel mese di luglio è stato firmato da quasi tutte le sigle l’accordo per le Politiche Occupazionali 2017/2019.

USB non ha firmato!

Si tratta un piano occupazionale che non serve a recuperare un gap, che negli anni è cresciuto, tra lavoratori che sono andati in pensione e assunzioni: il cosiddetto turn over. In poco più di dieci anni, il Comune di Milano ha perso 7000 lavoratori (da circa 22000 a 15000).

Pian piano i Servizi pubblici si affossano rendendoli merce per il profitto.

Un piano occupazionale con poche risorse per tutti i Servizi. Eccezione, sia pure parziale, sono i Servizi all’Infanzia, con un piano straordinario di assunzioni (risultato della lotta dei Precari a Roma sostenuti solo da USB) che però non garantisce corretti rapporti numerici.

I Servizi alla Persona, in particolare i Servizi Sociali, sono in grave sofferenza a causa della forte carenza di personale che unita all’avanzamento dell’età media, mette sempre più a rischio la salute dei Lavoratori.

Ancora troppo poche sono le certezze per le assunzioni a tempo determinato e sulla destinazione delle Risorse del Piano Occupazionale 2018.

La carenza di Personale nei Servizi Sociali, nei Servizi all’Infanzia e agli Anziani, nelle Scuole, nei Servizi Funebri, nei Musei, nella Polizia Locale, negli Uffici, li rende sempre più a rischio privatizzazione. Le privatizzazioni sono un travaso di soldi pubblici dalle tasche dei Cittadini con aumento di povertà ed esclusione dai Servizi per la popolazione più povera.

Chi ha firmato sostiene che di più non si poteva fare: falso!

Forse questo qualcuno si è dimenticato che il 3 Febbraio era stato indetto uno sciopero generale dell’Ente, che sarebbe stato significativo e in grado di segnare un punto di svolta a Milano e nel Paese per l’ottenimento almeno del recupero totale del turn- over. Ma chi oggi ha firmato non ha voluto realizzare la mobilitazione.

USB non si arrende: continueremo a lottare per assunzioni, salario e dignità