USB al Ministero del Lavoro: Potenziare i centri per l'impiego con personale pubblico e stabile.

Milano -

Il lavoro come lo si concepiva nel secolo scorso non esiste quasi più, le (contro)riforme sul mercato del lavoro hanno precarizzato la maggior parte dei lavoratori, pertanto la necessità di un servizio pubblico che permetta di rispondere alle esigenze di questo mercato è esplosa.

I servizi per le politiche attive per il lavoro di cui i centri per l’impiego sono la branca finale, quella che ha una relazione diretta con gli utenti, a causa di queste trasformazioni unite ad un’esplosione di crisi aziendali, hanno dovuto sopperire ai limiti di una politica miope sulla necessità di potenziare questi servizi.

L’introduzione del reddito di cittadinanza ha amplificato la necessità di potenziare questo servizio pubblico.

La delegazione di USB che ha incontrato i responsabili del Ministero del Lavoro ha messo l’accento su questa condizione rappresentando, successivamente, ciò che la recente riforma ha generato, evidenziando come in ogni regione si siano create situazioni diverse ma che non hanno potenziato i servizi, anzi è aumentata la precarizzazione e vi sono casi ove i lavoratori a tempo determinato hanno perso il lavoro.

Il “caso” lombardo dove i servizi sono stati lasciati in carico alle province, atipica nell’atipicità generale, è stata rappresentata e, soprattutto sono stati rappresentati i problemi, legati alla situazione disastrosa che è stata creata nelle province, unita ai limiti di legge sul personale e sui bilanci che sono ancora in vigore, che non permettono non solo il potenziamento del servizio pubblico ma nemmeno il mantenimento dei livelli attuali in previsione di numerosi pensionamenti.

 

USB ha chiesto e continuerà a chiedere la modifica della normativa vigente in tema di assunzione di personale negli enti locali per evitare che i servizi subiscano una forte riduzione di personale a causa dell’impossibilità delle province di utilizzare i finanziamenti previsti per le nuove assunzioni ed un esplicito divieto di ricorso all’appalto di servizi: il Pubblico deve restare Pubblico!