Usb Scuola Lombardia: il prossimo anno cattedre vuote in aumento, assunzioni al lumicino

Milano -

Come ogni anno, terminata la fase di pensionamenti e mobilità territoriale dei docenti, iniziano i conti sulle cattedre disponibili per l’anno scolastico successivo.

Anche quest’anno si prospetta una situazione allarmante per la Lombardia: 15mila posti che resteranno vuoti, in grande aumento rispetto all’anno scolastico che si sta per concludere.

Naturalmente si cercherà di dare la colpa a quegli insegnanti che hanno chiesto ed ottenuto il trasferimento nelle loro città di origine, che poi è il motivo di base per cui la Lega chiede la regionalizzazione della scuola: bloccare in modo definitivo gli spostamenti dei lavoratori.

Non ripeteremo mai abbastanza quanto la colpa di tutto ciò è della scellerata Legge 107, del PD, dei partiti che la votarono confermando la fiducia al governo Renzi e di cgil-cisl-uil che appoggiarono quella legge e la follia della “fase C” che spedì migliaia di persone in giro per l’Italia, allontanandole forzatamente dalle famiglie. Nulla di strano, quindi, che quelle persone, quelle docenti (in maggioranza si tratta di donne), abbiano tentato di tornare a casa e, finalmente, alcune sono riuscite.

Ma il problema reale non sta nei trasferimenti, quanto nelle politiche costantemente al ribasso sulle assunzioni e stabilizzazioni nella scuola. Per quanto il ministro si affanni a ribadire che quest’anno ci saranno 58.627 assunzioni (delle quali 14.552 su posti di sostegno). Restano una goccia in un mare di 150.000 precari, inconsistenti rispetto alle necessità reali.

E se la situazione è drammatica per i posti comuni, per il sostegno si prospetta un altro anno tragico. In Lombardia e, in genere, nel nord Italia non ci sono insegnanti specializzati, le graduatorie sono esaurite per tutti gli ordini di scuola. Il TFA, il percorso di specializzazione, oltre ad essere appena all’inizio, riguarda un numero di docenti incredibilmente esiguo rispetto alle esigenze delle scuole.

USB Scuola Lombardia ha chiesto un incontro urgente con l’USR al fine di discutere le misure da mettere in atto per fare fronte all’emergenza e per chiedere che venga portata al MIUR la richiesta di un piano di intervento strutturale, su numeri reali, per chiudere con la demagogia e restituire dignità e stabilità ai docenti e garantire agli alunni e agli studenti, a partire dai più deboli, il diritto allo studio e ad insegnanti in classe sin dal primo giorno di scuola.