Argomento:

L'ENNESIMA "RIFORMA" DELLA PREVIDENZA......

dal sito RdB/CUB INPS

Roma -

LA GRANDE FUGA?
Comunicato n. 36/08

In allegato la proposta di "riforma del sistema previdenziale mediante delega al Governo per la revisione dei requisiti e del metodo di calcolo dei trattamenti di pensione" presentata il 16 giugno 2008.


Nel silenzio generale, rotto dalle solite notizie dei pochi ben informati che piano piano si fanno strada tra i lavoratori e crescono come un tornado, il giorno 16 Giugno è stata presentata da autorevolissimi e numerosissimi parlamentari dell'attuale Maggioranza di Governo (chi lo ha votato sarà sempre più felice) una proposta di legge di modifica dell'attuale sistema previdenziale,  con delega totale al Governo.
 
Visto che non abbiamo governi amici, abbiamo potuto appurare la notizia solo dopo aver ricevuto la comunicazione dell'Ufficio Rassegna Atti Parlamentari dell'INPDAP che ha pubblicato la proposta di "riforma del sistema previdenziale mediante delega al Governo per la revisione dei requisiti e del metodo di calcolo dei trattamenti di pensione" in P.E.
 
Andiamo al sodo, la proposta prevede:
 
·        dal 1 Gennaio 2009 chi era rimasto nel sistema retributivo passerà "pro rata" al sistema di calcolo contributivo;
·       modifica automatica ogni tre anni dei coefficienti di rivalutazione delle pensioni;
·       elevazione graduale, nel regime contributivo, a sessantadue anni dell'età pensionabile di vecchiaia delle lavoratrici appartenenti a tutti i regimi in ragione di un anno ogni due a decorrere dal 1 gennaio 2010;
·        previsione del conferimento del TFR tramite modalità tacite a linee di investimento orientate anche all'investimento azionario;
·        ci sono poi voci non confermate sulla trasformazione in Buoni del Tesoro a nove anni dei trattamenti previsti dai Fondi Integrativi istituiti prima del 1975.
 
Può bastare?
 
Le modifiche naturalmente non finiscono qui e, tra le altre, nella proposta di legge si  prevede insieme con la modifica degli attuali assetti degli Enti Previdenziali l'abolizione del cosiddetto sistema duale C.I.V. - C.d.A., per consentire alle OO.SS. di rioccupare le poltrone dei Consigli di Amministrazione lasciate frettolosamente all'epoca di Tangentopoli.
 
Ipotesi che viene  confermata dalla notizia ormai certa della trasformazione della nomina del nuovo Presidente in quella  di  Commissario Straordinario, ovvero senza C.I.V e senza C.d.A, per guadagnare tempo e raggiungere l'accordo sulla occupazione dei nuovi assetti.
 
Non manca la ciliegina sulla torta sul trattamento pensionistico dei lavoratori dell'INPS, per le ricadute del taglio dell'incentivante previsto dal Decreto 112 oggi Legge 133 del Governo Berlusconi.
 
Come tutti sanno, tra i vari parametri che concorrono alla determinazione della pensione il ruolo principale spetta al monte salari di riferimento, che nei diversi sistemi INPS ed INPDAP viene rispettivamente calcolato con riferimento agli ultimi cinque o agli ultimi dieci anni.
 
Sta di fatto che il taglio dell'incentivo previsto per il 2009 comporterà per entrambi i sistemi un rilevante abbattimento del monte salari di riferimento, che comporterà una perdita  che secondo calcoli ancora approssimativi potrà variare dai 40 ai 60 euro al mese sull'assegno di pensione ovvero A VITA.
 
Le ragioni della grande fuga sono quindi perfettamente comprensibili, quello che non si comprende affatto è il silenzio di CGIL, CISL e UIL, che non pensiamo all'oscuro della proposta di legge che li vede nei nuovi Consigli di Amministrazione e che si stanno predisponendo a chiudere l'accordo sulla modifica della struttura contrattuale portando a tre anni il rinnovo economico, per altro su parametri "l'inflazione realisticamente presumibile" che lasciamo al commento della realtà.
 
In ultimo una considerazione rivolta ai vertici dell'INPS. Come pensano di andare avanti nel momento in cui si tagliano i compensi incentivanti ed insieme con le centinaia di lavoratori spariscono le "memorie storiche, le professionalità, le conoscenze" che nessun sistema informatico potrà mai sostituire.
 
E' vero che le retribuzioni dei nostri Amministratori pongono questi ultimi in un'ampia area protetta che non deve fare i conti con il costo "realisticamente presumibile" della vita e della futura pensione, ma visto che tutte le idee e le cose camminano sulle gambe di lavoratori dell'Istituto, vogliano fare la cortesia di alzare almeno un po' la voce su tutta questa situazione o gentilmente e velocemente farsi da parte?
 
RdB CUB P.I. INPS