PROVINCIA DI LODI: BANDI SBAGLIATI, NIENTE ACCORDI, NIENTE BILANCI. IL SOLITO PASTICCIO

Lodi -

L'incontro di venerdì 7 agosto tra Rsu, USB, Cgil e il presidente della Provincia di Lodi Mauro Soldati, ha confermato tutte le perplessità che la Rsu, e USB in primo piano, ha denunciato riguardo ai criteri adottati dall'amministrazione per il cosiddetto “bando mobilità agricoltura” e non concordati con i rappresentanti dei lavoratori. Essi infatti, in relazione al trasferimento di funzioni in capo a Regione Lombardia, favoriscono i lavoratori monoreddito e non tengono in considerazione con adeguato punteggio i carichi familiari. Altro punto che risulta privo di adeguata valutazione, è l’anzianità di servizio maturata precedentemente all'inquadramento professionale posseduto al momento della selezione. Ma è tutta la procedura, per la fretta con la quale è stata unilateralmente attivata, a essere sbagliata. Il presidente Soldati l’ha giustificata con il fatto che tutto è nato da un accordo “politico tra le righe” con Regione Lombardia e la fretta è motivata per portare a casa un risultato comunque positivo, non consolidato però da nessun accordo scritto. Resta il fatto che i criteri sono sballati e che devono essere concordati con i lavoratori altrimenti potrebbe scattare una denuncia per attività antisindacale.

L’incontro si è chiuso con la Rsu che ribadiva la richiesta di un nuovo bando con criteri condivisi, cogliendo l’occasione per definire finalmente modalità valide per l’intero processo di mobilità, che si spera andrà ad attivarsi nel prossimo futuro.

Il presidente Soldati, ha infine annunciato che non è ancora stato dichiarato il soprannumero dell’organico per lasciare aperta la possibilità a una soluzione che veda Regione Lombardia prendersi tutto il personale, per poi riassegnarlo al territorio. Di certo c’è l’annuncio che la provincia di Lodi non riuscirà a chiudere il bilancio (problema comune ad altre 8 provincie Lombarde). Di certo c’è che più il tempo passa e più diventa evidente il vuoto normativo e l’incertezza di soluzioni che salvino i posti di lavoro dei dipendenti delle Provincie.