I LAVORATORI DEL DON GNOCCHI IN SCIOPERO GRIDANO FORTE IL LORO NO ALLA DISDETTA DEL CONTRATTO DA PARTE DELLA FONDAZIONE

Milano -

In centinaia, determinati, allegri, arrabbiati, decisi i lavoratori di tutta Italia della Fondazione Don Gnocchi oggi a Milano hanno scioperato e manifestato contro la decisione della Fondazione Don Gnocchi di disdirre il contratto di lavoro. E’ questo il frutto di un lungo, costante, fermo lavoro sindacale che ha impegnato lavoratori e militanti di USB. Un lavoro sindacale come ai vecchi tempi, fatto di assemblee, volantinaggi, riunioni. Che ha dato un grande frutto. Radunatisi prima sotto la sede dell’Arcivescovado (il presidente della Fondazione è un monsignore) hanno ottenuto un incontro chiarificatore per lunedì 16. In delegazione poi alla sede da alcuni consiglieri regionali della Lombardia (il principale erogatore di denaro per la Fondazione) hanno ottenuto che alcuni gruppi parlamentari presentino una interrogazione affinché venga messa sul tavolo di chi conta il problema Don Gnocchi. Cgil-Cisl-Uil, oggi sempre assenti nei momenti di mobilitazione, hanno ottenuto, forse, una promessa di risposte per martedì 17. E’ l’ennesima dimostrazione che se si è chiari nelle richieste, trasparenti nella gestione delle lotte e delle trattative, decisi nella pratica, i lavoratori si muovono. Alla faccia di tutti quelli che seminano disfattismo e rassegnazione. Ecco la situazione di chi lavora in Fondazione: da due anni c’è la costrizione a lavorare fino a 90 ore gratis, a rinunciare a due giorni di ferie l’anno, a lavorare la domenica e i giorni festivi saltando i riposi (concessioni firmate dai sindacati di cui sopra). Tutto, dicono i dirigenti, per risanare un deficit astronomico (ma i bilanci non sono mai stati pubblicati). E ora, non paghi di tutto questo, gli stessi dirigenti chiedono altri sacrifici perché la loro gestione non ha portato i risultati promessi. Ma adesso basta! Si gira pagina.