IKEA, IL PEGGIOR ACCORDO POSSIBILE. MENO SOLDI, PIU' ORE, PIU' FLESSIBILITA', PIU' PRECARIATO, DISCRIMINAZIONI TRA VECCHI E GIOVANI ASSUNTI

Milano -

All’Ikea Cgil-Cisl-Uil hanno chiuso un accordo vergognoso, antioperaio, padronale. Poi hanno fatto finta di sottoporlo a referendum. USB ha detto di votare un NO grande come una casa. Ai lavoratori, stremati da mesi di scioperi e manifestazioni, sono rimaste poche risorse. I confederali li hanno lavorati bene ai fianchi diffondendo paura, rassegnazione, minacce, ricatti. L’Ikea ha imposto la sua linea: tanto precariato, poco stipendio, orari che più flessibili non si può. E, soprattutto, la cosa più grave: la pesante discriminazione tra nuovi e vecchi assunti, tra giovani e vecchi. Un doppio binario economico e normativo sempre più divaricato. E i risultati del referendum lo dimostrano: i sì hanno vinto 70 a 30. Solo a Bologna e Brescia hanno vinto i no. E a Chieti e Corsico è stato quasi un pareggio. Grazie confederali.