Nelle scuole lombarde i più deboli sono abbandonati. Facciamo valere il diritto allo studio!

Milano -

I nidi e le scuole dell’infanzia hanno riaperto le loro porte ai bambini già da un mese e più, le scuole hanno ricominciato le lezioni da settimane, ma non a tutti i bambini e i ragazzi viene regolarmente garantito il diritto allo studio.

In tutta la Lombardia, i nostri alunni e studenti diversamente abili devono affrontare ancora l’ostacolo di non vedersi assicurato il sostegno. Come sempre, i più deboli sono costretti a fronteggiare le situazioni più difficoltose, in barba alla Costituzione e alla legge 104!

Il Comune di Milano continua a non assicurare la corretta presenza degli educatori nei nidi e nelle scuole con classi già numerose.

Nelle scuole di Milano di ogni ordine e grado (dai nidi alle superiori) mancano almeno 2000 insegnanti di sostegno, e non va meglio nelle altre province lombarde.

A soffrire maggiormente il danno di questa situazione sono gli i bambini, gli alunni e gli studenti già in difficoltà e nessuna rassicurazione arriva dagli enti preposti al reclutamento, mentre nidi e scuole collassano sotto il peso delle assenze di educatori e insegnanti che, anche laddove assegnati, hanno a disposizione poche ore per ciascun alunno a causa delle politiche di risparmio messe in atto da tutti gli ultimi governi, nonostante la sentenza della Corte Costituzionale numero 80 dell’ormai lontano (ma non dimenticato) 2010, che sanciva l’impossibilità di fare cassa riducendo le ore di sostegno e le innumerevoli sentenze che hanno visto riaffermare il diritto alla copertura totale delle ore per gli alunni con disabilità grave (art. 3 comma 3 legge 104).

USB Lombardia si fa da sempre portavoce di queste lesioni dei diritti inviolabili e invita insegnanti, famiglie e associazioni a fare valere il diritto allo studio degli alunni diversamente abili, se necessario anche davanti al giudice, perché non è tollerabile che in un paese che ama definirsi “democrazia avanzata” i soggetti più deboli debbano ancora essere quelli più vessati.