Gli Ispettori del Lavoro protestano: la nostra funzione svilita!

Una assurda riforma dell'Ispettorato che rischia di mettere in ginocchio un servizio utile alla difesa e alla tutela di diritti e salute dei lavoratori

Milano -

In tutta Italia venerdì 10 novembre gli Ispettori del lavoro protesteranno davanti alle Prefetture a difesa della propria funzione e di una dignità la cui mortificazione è stata completata con la mai compiuta riforma iniziata nel 2015.

Di seguito un comunicato dei nostri delegati presso l'ITL di Milano che spiega nel dettaglio quali sono i problemi sul piano nazionale e su quello cittadino.

 

[ Le problematiche che interessano l’Ispettorato del lavoro a livello nazionale, sono ormai conosciute:

- L’istituzione da Gennaio 2017 di un Ispettorato Nazionale con l’annessione di INPS e INAIL, per svolgere un’unica attività ispettiva, non è mai avvenuta.

- L’utilizzo esclusivamente del mezzo proprio per l’attività ispettiva, viene effettuata a queste condizioni: rimborso chilometrico non reale, ma sempre valutato con partenza e arrivo dall’abitazione o dall’Ufficio, secondo quello economicamente più favorevole all’Ufficio; nessun rimborso per il consumo di olio, pneumatici, ecc.; rimborso medio per la benzina pari ad 0,30 centesimi a km; indennità di missione pari ad 0,86 centesimi l’ora.

- La possibilità di effettuare lavoro straordinario a condizione che venga trasformato in riposo compensativo e previa autorizzazione ad effettuarlo, preventiva anche nel caso del servizio esterno (come puoi sapere in anticipo la durata di un’ispezione ad esempio in un cantiere?).

- La totale mancanza di una copertura assicurativa e legale per eventuali rischi dell’attività svolta.

- La penuria di personale informatico a fronte di sistemi incompleti e mal funzionanti.

- La formazione professionale é pressoché inesistente, per non parlare degli aggiornamenti ai quali ogni Ispettore deve pensare per proprio conto con l’acquisto di volumi molto costosi.

- Il FUA praticamente azzerato anche per averlo utilizzato in parte per le progressioni economiche del 2012, nonché la pretesa del MEF di riprendersi l’eccedenza del FUA 2015, autorizzato ed erogato dallo stesso MEF.

- Il blocco ormai quasi decennale del CCNL.

- Le medesime condizioni orarie contrattuali previste per il lavoratore addetto a funzioni da svolgere nella propria sede di lavoro e l’ispettore che deve svolgere l’attività ispettiva alle intemperie esterne e con rilevanti responsabilità verso terzi.

- La disparità di trattamento effettuata dal Ministero tra Ispettori della sede romana e tutti gli altri Ispettori (possibilità di restare o meno ministeriali).

- Siamo gli unici U.P.G. a non prendere l’indennità di polizia giudiziaria.

Dulcis in fundo, in quanto la più grave, la richiesta agli Ispettori del Lavoro, da parte del Ministero, del raggiungimento di soli di obiettivi numerici –e non di contenuto!-.

Così facendo, viene svilita la natura delle funzioni dell’Ispettore del lavoro che è (era?) quella di tutelare la corretta applicazione delle leggi a tutela della salute e della dignità dei lavoratori. Siamo gli unici Ispettori che, non traendo alcun beneficio economico (niente recuperi contributivi, niente premi, ecc.), possono svolgere la loro attività super partes e quindi essere anche indigesti a chi vuole esclusivamente fare cassa sulle spalle dei lavoratori e degli stessi Ispettori chiamati a tutelarli.

 

ISPETTORATO TERRITORIALE DEL LAVORO DI MILANO-LODI

All’ITL di Milano-Lodi, anche se sembra impossibile, la situazione degli Ispettori è ancora più critica, vuoi per la vastità del territorio con attività produttive, vuoi per la carenza cronica di personale, formato prevalentemente da vincitori di concorsi che, chissà grazie a quale Santo, dopo poco tempo, riescono a farsi trasferire o, meglio ancora, distaccare nella propria città di origine.

In questi ultimi anni di crisi economica, i nostri legislatori, con la scusa di limitare il lavoro irregolare o nero, hanno ulteriormente inasprito le sanzioni a carico dei trasgressori, con il risultato che gli Ispettori subiscono pressoché giornalmente le ire sia verbali che non, da parte delle aziende ispezionate e ciò accade non soltanto quando gli Ispettori si trovano in servizio esterno, ma anche nel proprio Ufficio, mentre effettuano il servizio di informazione e acquisiscono le richieste di intervento.

L’ITL di Milano, non ha alcun filtro o controllo all’entrata dei propri locali. Nell’Ufficio dove si prendono le denunce, non c’è alcun tipo di barriera che possa proteggere l’Ispettore da attacchi fisici e da possibili infezioni dovute a germi patogeni assumibili sia per via aerea che da contatto.

Il personale ispettivo oltre ad essere perennemente carente, per esigenze di famiglia, essendo formato prevalentemente da donne, non può, in gran parte, garantire il tempo pieno.

Per quanto concerne poi, il rimborso chilometrico, per l’espletamento del servizio esterno, contrariamente a quanto accade in altre città, anche più piccole, a Milano questo non è previsto se gli accertamenti si svolgono all’interno della città (forse non è abbastanza grande?).

Il concetto di trasparenza poi, non è proprio di casa a Milano in quanto, anche ora che il rimborso chilometrico e di missione (0,85 centesimi all’ora) é stato accreditato in busta paga, l’ispettore non viene informato sul calcolo della cifra erogata che, tra l’altro, risulta spesso inferiore a quanto richiesto.

Sarebbero ancora molte le cose di cui lamentarsi, ma ciò che fa più male, è il rendersi conto di come è stato svilito il lavoro svolto dall’Ispettore che, seppur sempre “sotto livellato” e “sotto pagato”, era però orgoglioso della propria funzione, anche sociale, svolta senza alcun secondo fine, a favore dei lavoratori.]