1° Maggio di protesta a Bergamo dove la questura usa troppo il manganello contro i lavoratori e gli antifascisti.

Bergamo -

Il 25 aprile scorso la questura bergamasca ha dato conferma della torsione autoritaria introdotta col "decreto sicurezza" manganellando ripetutamente gli antifascisti che difendevano pacificamente il corteo dall'infiltrazione di provocatori a sostegno del genocidio Palestinese.

A Bergamo difendere i diritti sul lavoro, scioperare contro l'evasione fiscale e contributiva, richiedere salari dignitosi e non l'aumento delle spese militari, solidarizzare con un popolo perché possa avere una terra e soprattutto non essere sterminato riceve sempre la risposta cruenta delle forze dell'ordine che picchiano e arrestano.

Il diritto al dissenso e alla protesta pacifica sono l'ABC della nostra democrazia codificata nella Costituzione Repubblicana e Antifascista.

USB denuncia l'esistenza a Bergamo di UN SERIO PROBLEMA SICUREZZA: quella sul lavoro e quello della democrazia.

Lanciamo un appello alla città perché il 1° maggio si scenda in piazza per difendere il diritto di sciopero, l'opposizione alle assurde spese militari e alle politiche guerrafondaie, la fine del crudele genocidio del popolo Palestinese da parte di Israele.

Invitiamo tutto il corpo attivo dell’organizzazione regionale a partecipare all’iniziativa.

Difendiamo la protesta!

MANIFESTAZIONE CON CORTEO

Appuntamento alle ore 10.00 davanti alla prefettura di via Tasso, Bergamo.

Dopo il corteo, chi lo vorrà potrà fermarsi a pranzo (con concerto) presso IL BAFO di Seriate.

 

Unione Sindacale di Base

Coordinamento Regionale Lombardo

Federazione di Bergamo