100 Piazze per la Democrazia
Anche in Lombardia, come nel resto del Paese, le lavoratrici e i lavoratori delle amministrazioni delle Funzioni Centrali hanno risposto positivamente all’iniziativa dell’USB per il ripristino della democrazia rappresentativa minata dall’articolo 7 del nuovo contratto nazionale, contro il quale è stato presentato un ricorso che verrà discusso a partire dalla prima udienza in data odierna.
Lavoratori e delegati hanno presidiato i propri luoghi di lavoro, distribuendo volantini, a utenti e colleghi, per richiamare l’attenzione sul tema e sull’importante scadenza dell’udienza odierna che apre un percorso che, insieme alle lotte messe in campo, possa portare alla soluzione di un problema che determina una vera e propria sanzione del dissenso nel sistema della rappresentanza sindacale. Una distorsione liberticida determinata dalla norma inserita nei contratti che toglie la possibilità di partecipare alle trattative a chi, pur avendo i numeri richiesti dalla rappresentatività e avendo partecipato alle trattative nazionali per la costruzione dei contratti nazionali, ha deciso di non sottoscriverli, non condividendone i contenuti. Gli stessi temi sono stati portati all’attenzione del Ministero da una delegazione USB durante una riunione che si è tenuta ieri a Roma.
Molti i presidi nella nostra Regione che hanno interessato diverse città e molti luoghi di lavoro; le lavoratrici e i lavoratori dell’INPS, delle Agenzie Fiscali, dei Ministeri si sono dati appuntamento nel corso della mattinata a Milano, Lodi, Cremona, Bergamo e in molte altre città.
La battaglia per la democrazia avviata dall’USB continuerà nei prossimi mesi con l’obiettivo di cancellare l’art.7 del CCNL che rende possibile questo vero e proprio daspo nel Pubblico Impiego.
La prossima tappa del percorso di riappropriazione dei diritti è sicuramente la manifestazione del 20 ottobre per la nazionalizzazione dei settori strategici, nella quale sosterremo, tra l'altro, la necessità dell’avvio di un processo di reinternalizzazione dei servizi e dei lavoratori addetti e un piano di 600.000 nuove assunzioni nella Pubblica Amministrazione.