1400 Lavoratori INPS della Lombardia dicono basta!
Chi in questi anni ha sempre sostenuto che i lavoratori non hanno più voglia di lottare per i loro interessi avrebbe dovuto assistere all’assemblea regionale dei lavoratori dell'INPS, che si è tenuta a Milano il 6.10.2016.
Lì avrebbe visto una straordinaria partecipazione dei colleghi arrivati da tutta la regione: da Sondrio (tutt’altro che vicina), da Como, Varese, Mantova, Monza, Brescia, Bergamo, Cremona, Lecco, Lodi, Milano.
E, come avviene in tutte le lotte serie, molte sedi sono rimaste chiuse al pubblico, perché un diritto sindacale fondamentale deve essere comunque applicato e difeso. Così è avvenuto in tutte le sedi dell'area milanese, comprese le agenzie, a Lodi, i cui lavoratori come sempre hanno partecipato in massa, Bergamo, Monza, Legnano. Molte anche le agenzie periferiche rimaste chiuse: Gallarate, Tradate, Merate, Crema, Seregno e altre che ancora devono comunicarci i dati della partecipazione.
L'auditorium che ha ospitato l’assemblea era pieno zeppo, con colleghi che hanno ruotato nella presenza in sala, dandosi il cambio, durante tutta la durata dell'assemblea, terminata alle 14:00 circa. L’amministrazione ha comunicato il dato ufficiale dei lavoratori che hanno aderito all’assemblea convocata dalla USB: 1.400 lavoratrici e lavoratori di tutte le sedi della regione.
Un dato formidabile, che ha una precisa spiegazione sindacale: i lavoratori dell'INPS sono stanchi di subire in silenzio.
Basta elencare i problemi che sono ora davanti a tutti noi:
- Lo smantellamento sistematico dello stato sociale e della previdenza pubblica, con la trasformazione dell'INPS in ente di consulenza e di mera assistenza, allo scopo di spingere l'utenza verso la previdenza privata.
- I carichi di lavoro in continuo aumento.
- I coefficienti di merito individuale: - quello di>, che premia pochi colleghi scelti "segretamente" dalla direzione, pagandoli con i soldi del fondo di tutti i lavoratori, - e quelli di "demerito", assegnati quando la produttività individuale è ritenuta insufficiente (questo è il significato delle fasce di merito volute dalla legge Brunetta).
- L'aumento dei provvedimenti disciplinari, come deterrente alla presa di coscienza.
- La vergognosa questione del mansionismo, problema ancora irrisolto in istituto.
Sul mansionismo dilagante è stato deciso di organizzare un'assemblea nazionale, perché il momento per porre in maniera definitiva la questione si presenta adesso, con il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale. E la soluzione è una sola: la C come area unica all’INPS.
A tutto questo i lavoratori INPS della Lombardia hanno detto basta.
Siamo appena partiti, sarà una lunga marcia, a cui dobbiamo attrezzarci, con la convinzione delle nostre ragioni.
La nostra piattaforma di lotta è la base del risanamento dell’Istituto.
Essa toglie spazio all’arbitrio dei dirigenti nelle scelte di politica del personale, pone la questione di una riorganizzazione dal basso, che vede la partecipazione fattiva e creativa dei lavoratori, e così toglie fiato ai giochi di potere che stanno ammorbando l’atmosfera dell’Istituto, a partire dalla direzione nazionale fino alle agenzie provinciali.
L’Inps è un patrimonio dei lavoratori ed essi devono avere non solo diritto di parola (che peraltro una direzione oligarchica tende a ridurre), ma devono contare davvero nella politica dell’Istituto, a partire da quella del personale.
Diversamente, saremmo come quei condomini che lasciano fare tutto all’amministratore. Noi non siamo condomini esautorati di fatto, siamo proprietari assieme ad altri 20 milioni di lavoratori. Colleghi, questo è solo l'inizio di un percorso che seguirà con specifiche iniziative interne all'Ente previdenziale, ma anche con la partecipazione alla manifestazione nazionale a Roma del 22 per il NO Renzi day, per la quale si stanno organizzando dei pullman.
È solo l’inizio, continuiamo la lotta!
07.10. 2016 Coordinamento USB INPS Lombardia