26 giugno 2018, in regione Lombardia si consuma l'ennesima beffa ai danni dei dipendenti provinciali e dei disoccupati

Milano -

Oggi il Consiglio Regionale ha approvato il Progetto di Legge sui servizi per il lavoro e i centri per l’impiego. Un gruppo di delegati di USB Enti Locali Lombardia ha potuto assistere ai lavori della mattina del Consiglio Regionale.


La Regione Lombardia avrebbe dovuto attuare quanto disposto dalle norme statali ovvero prendersi in carico le funzioni delle politiche attive del lavoro ed il personale che opera per realizzare queste politiche, ovvero i dipendenti provinciali in servizio nei centri per impiego e in altri uffici come collocamento disabili, crisi industriali ecc.

 
Regione Lombardia di fronte a questo obbligo sancito dalla norma nazionale, mascherandosi dietro un presunto principio di sussidiarietà e una presunta volontà di valorizzare le Province approva un progetto di legge che prevede di trasferire alle Province non le funzioni ma soltanto le procedure e di “lasciare” i dipendenti alle stesse.


Piccolo problema: quando le Province avevano le funzioni ed un organismo politico a dirigerle potevano sviluppare le “politiche attive del lavoro” che non sono fatte solo di pratiche burocratiche ma anche di relazioni, di tavoli con le associazioni datoriali, di promozione di progettualità finanziata molto spesso da fondi europei; quando le Province potevano programmare le assunzioni del personale potevano provvedere a destinarlo a svolgere queste funzioni. Ora le Province queste possibilità non le hanno più, pertanto non possono promuovere politiche occupazionali né tanto meno assumere personale per funzioni che non solo non sono fondamentali ma non sono nemmeno delegate dato che la delega è solo sui procedimenti. Considerazioni che USB ha condiviso negli incontri avuti con i Consiglieri del Movimento 5 stelle, che nel corso del Consiglio Regionale si sono battuti perché la Legge rispettasse la normativa nazionale.


Assistere alla discussione in Consiglio Regionale è stato estremamente mortificante per il semplice motivo che non vi è stato dibattito. Ogni richiesta di precisazione di informazione fatta dall’opposizione è caduta totalmente nel vuoto e, conseguentemente, in un voto contrario dei consiglieri di maggioranza incapaci di esprimere qualsiasi concetto ma solo di pigiare un bottone rosso per bocciare qualsiasi emendamento e respingere anche la minima discussione nel merito.

 

Non sono stati respinti solo degli emendamenti che erano in palese contrasto con la volontà della maggioranza di arrivare ad una completa privatizzazione di questi servizi e che chiedevano, pertanto, in piena adesione alla legge nazionale, di considerare il servizio pubblico prioritario rispetto al contributo dei privati, oppure quello di assumere i dipendenti provinciali ed eventualmente trasferirli successivamente alle Province, non sono passati nemmeno degli emendamenti di assoluta logicità come quelli per favorire il concetto di parità o pari opportunità non solo nell'accesso al lavoro ma anche nel trattamento e nelle condizioni, o di non definire gli utenti “lavoratori”, dato che si tratta di disoccupati. Non è neppure stato approvato un emendamento sulla stabilizzazione dei precari (dodici persone in tutta la Regione).


I soldatini schiacciabottoni della maggioranza si sono distinti per non aver mai motivato il loro voto contrario di fronte alle incalzanti domande dell’opposizione mentre qualcuno ha dimostrato una grande destrezza di votare anche per gli assenti.

 
USB ha già indetto da giorni lo stato di agitazione dei dipendenti provinciali, è già stata chiamata dai Prefetti di alcune Province ad esperire il tentativo di Conciliazione. La richiesta inderogabile che verrà formalizzata ai Prefetti è di informare il Governo dell’evidente conflitto di questa Legge Regionale rispetto alla normativa statale e con la Costituzione.

 

USB promuoverà incontri con i lavoratori dei centri per l'impiego di tutta la Lombardia ed avvierà anche verifiche con i propri Legali per valutare ogni possibilità di azione; contestualmente è stato deciso di richiedere uno specifico incontro al Ministro del Lavoro Di Maio.


USB PROSEGUIRÀ TENACEMENTE LA SUA BATTAGLIA PER DIFENDERE I LAVORATORI E I SERVIZI PUBBLICI

QUALI “BENI COMUNI”