26 maggio, i lavoratori e le lavoratrici in appalto al Museo di Palazzo Ducale di Mantova aderiscono allo sciopero generale: salario, diritti e Federculture!

Mantova -

Al Palazzo Ducale di Mantova, come in diversi altri siti tra cui i musei civici di Verona o la Reggia di Venaria a Torino, i dipendenti della cooperativa in appalto nella gestione di ingressi e biglietterie aderiscono allo sciopero generale di USB, al momento il sindacato più rappresentativo in questo appalto.

Da tempo chiediamo di aprire un piano di trattativa con la cooperativa Formula Servizi, datore di lavoro, e al Comune di Mantova, committente, e da tempo ci viene risposto che la trattativa si potrà aprire solo dopo il cambio di appalto. Tuttavia, il cambio di appalto previsto per marzo è stato prorogato di mese in mese e tuttora non è dato sapere quando avverrà.

Questo mantiene i lavoratori in un limbo che è diventato insostenibile, dato che le condizioni di lavoro sono tutt’altro che ottimali, come spesso avviene in questo tipo di appalti.

Gli stipendi sono troppo bassi, ai dipendenti è applicato il contratto Multiservizi che ha paghe troppo ridotte per vivere dignitosamente. Non è solo un problema di paga oraria, ben al di sotto dei 10€ che rivendichiamo come minimo salariale per fare fronte ai costi della vita: tutti i dipendenti hanno contratti part-time da 15, 20 o 25 ore dunque la retribuzione mensile risulta ulteriormente ribassata.

La richiesta di lavorare ore o interi turni in più è stata molto frequente, quasi regolare negli ultimi anni, anche se molto spesso comunicata in maniera emergenziale, causando quindi criticità nell’organizzazione dei tempi di vita, che non è e non può essere unicamente dedicata al lavoro.

Dunque rivendichiamo che siano regolarizzati gli orari da contratto e che sia aumentata la paga oraria, per garantire una vita dignitosa a tutti i dipendenti in appalto, che prestano un servizio in molti casi analogo ai dipendenti pubblici. È necessario che si apra un canale con questa finalità in tempi brevi.

La partecipazione allo sciopero in questo sito come in altri comunica inoltre l’inizio di una presa di coscienza nel settore: il lavoro che si presta contribuisce ad erogare un servizio alla collettività, pubblico, di fruizione del nostro ricco patrimonio artistico e culturale, e come tale va trattato e retribuito.

È necessario che il Ministero della Cultura e le amministrazioni locali mettano un freno alla concorrenza al ribasso delle cooperative, che risparmiano sui costi del lavoro applicando contratti come Multiservizi e Vigilanza Privata, promuovendo nei bandi di assegnazione degli appalti l’applicazione del contratto di settore: il Federculture. Un contratto con stipendi molto più dignitosi e conforme alle mansioni e alle competenze richieste per il lavoro nei beni culturali.

È altrettanto necessario avviare un importante percorso di assunzione diretta dei dipendenti da parte del Ministero e delle direzioni museali territoriali, strutture che presentano una carenza di organico significativa. Dove cominciare questo percorso se non internalizzando le centinaia di lavoratori e lavoratrici che prestano già servizio nei siti, assunti da cooperative private in appalto?

Per questo motivo saremo in sciopero il 26 maggio insieme a tutte le categorie di lavoratori e lavoratrici, rivendicando salario, diritti e dignità.

USB Federazione del Sociale