42 arresti che raccontano la Lombardia

l'USB chiede di incontrare i vertici regionali dopo i recenti arresti

Milano -

I 42 arresti di questa settimana a carico soprattutto di politici e amministratori lombardi, sono l’ennesima coltellata affondata nella carne viva di questa regione. Da un lato confermano l’enorme e inarrestabile processo di corruzione che investe il corpo politico, mettendolo sempre più chiaramente in relazione con affaristi, clan criminali e “amici” da premiare con soldi e cariche pubbliche; dall’altro indicano con altrettanta chiarezza che spesso la strada delle privatizzazioni e delle consulenze è quella attraverso la quale questo sistema trova, poco virtuoso e molto vizioso, concreta attuazione.

Ovviamente la Sanità, per l’enorme mole di denaro che gestiscono le regioni, è l’ambito di maggior interesse ed è il settore nel quale la privatizzazione assume forme molto variegate: dall’esternalizzazione dei servizi a quella del personale, sempre più spesso realizzata attraverso forme di somministrazione illecita di manodopera; dal project financing, con cui i privati sono entrati nella realizzazione degli ospedali pubblici, al ricorso all’intra moenia, pratica che allunga i tempi di attesa per le prestazioni in regime di convenzione. È il modello Formigoni, arrestato proprio per essere stato al centro di queste dinamiche, al quale si sono conformate le due amministrazioni a guida leghista, quella di Maroni e l’attuale di Fontana, anch’egli – non a caso – iscritto nel registro degli indagati.

In quest’ottica fa impressione rileggere le dichiarazioni di Tatarella e Altitonante a proposito della nuova collocazione degli Ospedali San Paolo e San Carlo, che indicavano con forza e all’unisono nell’area della Stazione Ferroviaria San Cristoforo il luogo migliore per l’edificazione di una megastruttura ospedaliera che fondesse i due presidi, fisicamente oltre che amministrativamente, dopo la creazione della nuova ASST Santi Paolo e Carlo.

Il pieno e convinto sostegno dell’USB al necessario progetto di difesa della Sanità e dei servizi pubblici più in generale, non è mai venuto meno. È pratica quotidiana che più volte abbiamo reso evidente sul territorio lombardo, a partire dall’occupazione della sala della Commissione Sanità, avvenuta nel 2014, fino alla partecipazione alla manifestazione dei comitati cittadini di questa settimana sotto il Pirellone a difesa dei presidi ospedalieri di Abbiategrasso e Merate.

Per questa ragione, per proseguire nella nostra azione di difesa dell’intero Servizio Pubblico, dalla Sanità alla Scuola ai Trasporti, nei prossimi giorni chiederemo un incontro al Presidente della Regione Fontana e all’Assessore al Welfare Gallera. Un’occasione importante per ribadire il nostro punto di vista sui rischi che i servizi essenziali e fondamentali ai cittadini corrono con l’attuazione dell’Autonomia Differenziata, richiesta fortemente e su ben 23 materie legislative e amministrative dalla regione Lombardia.

Se questi sono i presupposti, non c’è da stare tranquilli.