A MONZA UST E GIUNTA COMUNALE SOTTRAGGONO POSTI DI LAVORO E CASE A CHI NE HA DIRITTO, FAVORENDO PRATICHE POCO TRASPARENTI
Mentre nella scuola italiana imperversa la precarietà, all’IC di via Raiberti di Monza si portano avanti politiche del personale e pratiche discutibili: un custode in pensione presta servizio dopo il pensionamento a titolo gratuito, occupando la casa del custode stesso e la giunta comunale delibera l’assegnazione dell’alloggio al signore in questione fino al 2025.
Se è vero che la prestazione professionale gratuita nella PA è consentita, come definito dal Tar Lazio (Roma, sez. II, 30 settembre 2019, n. 11411), è anche vero che tale prestazione dovrebbe configurarsi come una consulenza che permetta stimoli professionali e vantaggi culturali per il professionista in questione.
Ci sembra difficile far rientrare il rapporto di lavoro in questione in questa fattispecie. Ci sembra invece chiaro il vantaggio abitativo di cui l’ex collaboratore scolastico oggetto di tale provvedimento godrà fino, ai sensi della delibera, al 2025.
Ci sembra essenziale sottolineare che si tratta di un posto di lavoro non assegnabile a ruolo a chi ha i titoli per svolgerlo e, se possiamo anche comprendere le motivazioni umane e di relazione che hanno spinto il Dirigente a stipulare il contratto di collaborazione gratuita e la giunta a delibare la concessione dell’alloggio, ci sembra altresì grave il danno che ciò comporta per i controinteressati, ovvero i collaboratori scolastici in servizio, precari e di ruolo, che non possono esprimere la sede in questione come preferenza. Ricordiamo che il collaboratore in questione non si troverebbe privo di un tetto: spetta, secondo normativa, un alloggio popolare assegnato dal comune ai custodi che vanno in pensione.
Per questo la vicenda ci sembra estremamente grave e completamente avulsa da un contesto in cui, come chi lavora nella scuola sa bene, le nomine in ruolo vengono fatte con il contagocce e i precari sono spesso costretti a sedi disagevoli.
USB denuncia quindi questa situazione irregolare e dannosa per il personale in servizio, chiedendo con forza che venga al più presto sanata, perché l’interesse anche comprensibile di uno non può risultare un danno per molti!