Air Italy, quanto valgono i lavoratori del trasporto aereo?

Nazionale -

Il 10 giugno si terrà il primo di una serie di appuntamenti post lockdown che riguarderanno il futuro dei lavoratori Air Italy. Troviamo doveroso fare delle considerazioni vista la mutazione del quadro generale determinata dalla pandemia che ha sconvolto il trasporto aereo mondiale.

Come già detto precedentemente, riteniamo che questa possa essere un’occasione e opportunità per tutti gli attori coinvolti nel trasporto aereo nazionale Italiano, distrutto dall'assenza di regole certe e uguali per tutti e da gestioni aziendali fallimentari.

La massima aspirazione dei lavoratori Air Italy non può e non deve essere la timida richiesta di 10 mesi di assistenzialismo (che non portano da nessuna parte) spacciati come grande risultato, sia perché si andrebbe a pesare da subito sulle casse statali alleviando dai suoi obblighi e responsabilità un’azienda che così abilmente ha distrutto un’eccellenza del trasporto aereo mettendo in strada oltre 1500 lavoratori, sia perché oggi esiste un nuovo progetto nazionale sul quale lo Stato ha deciso di investire 3,5 miliardi di euro, una somma enorme, che potrà consentire una ripresa del trasporto aereo nazionale con buone probabilità di successo, rendendo nuovamente necessarie e produttive tutte le maestranze di Alitalia, Air Italy ed altri vettori italiani in difficoltà non certo per colpe ascrivibili ai lavoratori.

Non ci stancheremo mai di ripetere che di soluzioni inadeguate e immeritate i lavoratori Air Italy ne hanno subite sin troppe e che l’ultimo atto aziendale è solo l’ennesimo sfregio ai dipendenti, alle Regioni Sardegna e Lombardia e al governo italiano, col quale gli azionisti di Air Italy si erano solennemente impegnati siglando un accordo, da noi mai sottoscritto nonostante le varie pressioni, che ci ha condotti al disastro.

La tragedia della pandemia ha stravolto lo scenario a tutti i livelli, riteniamo che alla stessa maniera vadano ricercate soluzioni eccezionali rivedendo i parametri finora dati per scontati.

Per questi motivi riteniamo sia non solo un diritto, ma sia necessario nel medio periodo includere anche i lavoratori provenienti da Air Italy nel progetto della newco con pari dignità dei colleghi provenienti da Alitalia, sgombrando il campo da trattamenti differenti per situazioni analoghe.

In questo senso le istituzioni regionali e nazionali dovranno fare uno sforzo per garantire due beni primari: lavoro e reddito. Il compito dei sindacati, perlomeno il nostro, sarà quello di trovare assieme alle istituzioni un accordo che bilanci sacrifici e prospettive nella ricostruzione del comparto volo del nostro Paese.

Evitando quindi di fare le corse verso 10 mesi di cassa integrazione a fronte della proposta-che-non-si-può-rifiutare aziendale di 4, massimo 6 mesi di ammortizzatore sociale.

Rivendicando invece per i lavoratori Air Italy un futuro dignitoso, un reddito e non un’elemosina senza nessuna successiva prospettiva.

Ricordando sempre che azionisti ed aziende vanno richiamate alle proprie responsabilità, non agevolate ciecamente nei loro disegni, soprattutto alla luce del trattamento scellerato riservato a 1500 persone e a tutto l’indotto.

E, come sempre, stando dalla parte dei lavoratori assumendoci tutte le nostre responsabilità, ben sapendo che il nostro primo obiettivo è la tutela del lavoro e dei lavoratori. Non consentiremo ulteriori giochi al ribasso.

 

 

RRSSAA AP – COBAS LP – USB LP