Al discount del sangue: così la sanità pubblica lombarda vende ai privati sacche di plasma a prezzi stracciati. Dalla denuncia USB nascono censure e segnalazioni alle procure
L’Anticorruzione Regionale lombarda in merito alla strana vicenda della vendita di sangue a prezzi scontati a soggetti privati accreditati, in questo caso Humanitas, denunciata a suo tempo da USB, mette nero su bianco le responsabilità dei vertici dell’Asst Santi Paolo e Carlo in una relazione di 72 pagine, frutto di due anni di verifica ispettiva.
Tutto inizia con una delibera dell’ex ospedale San Paolo che prevede la vendita delle sacche di sangue a Humanitas con un forte sconto (anche 20%) all’acquirente, a fronte di un presunto pagamento velocizzato verso Asst, ma con una valutazione delle sacche non in linea con le norme e i listini economici nazionali.
Tale modalità di vendita è stata mantenuta fino a poco tempo fa (nel frattempo, il San Paolo è divenuto polo ospedaliero dell’Asst Santi Paolo e Carlo in forza della Legge regionale 23), ovvero, fino a quando il problema è venuto alla luce. A quel punto, l’Asst Santi Paolo e Carlo ha cercato di venir fuori da questa “strana situazione” con una nuova deliberazione e contestuale richiesta di rimborso degli importi economici mancanti, dovendosi allineare alle norme nazionali. Humanitas, richiamando il contratto e le modalità concordate in prima istanza, ha negato quanto richiesto dall’Asst.
Ma le verifiche dell’Anticorruzione Regionale, che ha messo sotto la lente di ingrandimento tutte le deliberazioni della Asst, hanno evidenziato una situazione grave, che si traduce in un importante “danno erariale” economico per l’Asst stessa e la Regione Lombardia. Una gravissima situazione che ha costretto la commissione d’inchiesta a segnalare la vicenda alla Procura della Corte dei Conti e alla Procura della Repubblica per gli eventuali profili di natura penale.
Questa triste vicenda, che conferma quanto denunciamo da anni su come viene gestita la Sanità in Lombardia, diventa grottesca e paradossale quando scopriamo dalle delibere aziendali e regionali, che gli stessi dirigenti protagonisti di questa vicenda vengono premiati per il “raggiungimento” degli obiettivi”.
E allora, chi pagherà per i danni di questa gestione? Come è possibile che Regione Lombardia abbia potuto addirittura premiare queste condotte? Confidiamo che la magistratura faccia luce su quanto accaduto.
USB continuerà a denunciare e a portare all’attenzione degli organi competenti quanto di non chiaro e meritevole di verifica si presenta nella gestione della Sanità Pubblica.