Assunzioni subito per i Nidi pubblici

Tra i tanti aspetti negativi e che abbiamo già avversato in passato ce n’è uno positivo: ma si sono dimenticati di stanziare i soldi.

Il 31 gennaio, Assemblea Sindacale dal titolo "Dal Nido all'Università, una sola Scuola di qualità"

Milano -

In questo periodo la Giunta della Regione Lombardia, su proposta dell’Assessore Stefano Bolognini, ha presentato la Deliberazione n° XI/2662 per “la revisione e l’aggiornamento dei requisiti per l’esercizio degli Asili Nido”- sia pubblici che privati-  in modifica del DGR 11/2/2005 n° 2588.

Proprio la normativa del 2005, voluta dall’allora Governo Formigoni, peggiorò enormemente i requisiti per il funzionamento dei Nidi d’Infanzia con l’innalzamento dei rapporti numerici, il superamento del calendario scolastico regionale, la possibile presenza  in ambito educativo del volontariato e la profonda modifica dei requisiti strutturali che a piene mani permise al privato l’apertura di Nidi e di una miriade di Servizi per la Prima Infanzia.

Giova ricordare, a presente e futura memoria, che contro quelle disposizioni esclusivamente la nostra Organizzazione Sindacale sostenne un lungo periodo di mobilitazione con innumerevoli iniziative pubbliche, incontri e dibattiti, la divulgazione di documenti di analisi e proposte, la raccolta di oltre 10.000 firme consegnate alla Giunta Regionale a protezione della irrinunciabile qualità del Nido Pubblico. Come allora, continueremo a batterci senza sosta per il rispetto e l’affermazione dei valori educativi del Nido d’Infanzia con l’obiettivo concreto che venga superato finalmente lo status giuridico di “Servizio a domanda individuale” nell’ottica di costruire sapientemente un sistema educativo integrato che risponda ai bisogni e ai diritti di tutte le Bambine e tutti i Bambini da 0 a 6 anni.

Confermiamo dunque la nostra ferma contrarietà alle disposizioni contenute nel testo in discussione dell’attuale Deliberazione Regionale quali il mantenimento del rapporto numerico 1 a 8 anche a prescindere dall’età dei Bambini, l’obbligo al lavoro oltre il termine del calendario scolastico reso possibile anche dalla firma di accordi decentrati, la compresenza e partecipazione attiva del volontariato, la prosecuzione di appalti e privatizzazioni.

Contrariamente ai diversi aspetti negativi, il testo contiene l’indicazione del rispetto del rapporto numerico che deve essere assicurato continuativamente.  Se pur prevedendolo per 7 ore  rispetto alle 9 di apertura del Servizio è un requisito essenziale e insostituibile quale indice di qualità  che da sempre rivendichiamo e condividiamo convintamente. Una innovazione pregevole e assolutamente in controtendenza che garantirebbe parimenti la qualità del percorso educativo, la doverosa diminuzione dei carichi di lavoro e collettive condizioni di maggiore benessere  e tutela della salute e sicurezza.

Diversamente ben sappiamo quali siano le condizioni di quotidiano lavoro.

Nei Nidi del Comune di Milano, ad esempio, tranne che per orari assai brevi e in mancanza di assenze del Personale Educativo – peraltro sovente non sostituito – i rapporti numerici vengono costantemente disattesi fino al raddoppio e oltre del rapporto 1/6 tanto decantato dall’Ente. Nel merito, ricorrenti sono gli interventi di segnalazione e denuncia effettuati anche dai nostri RLS.

Perché il rispetto del rapporto numerico trovi concreta realizzazione è del tutto evidente la necessità di assumere il Personale Educativo occorrente.

Centinaia solo nel Comune di Milano, ove, tanto più, i Nidi sono aperti quotidianamente per 10 ore e mezza. Infatti, per circa 11.000 Bambini iscritti, se solo si calcolasse il rapporto numerico regionale, ne sarebbero necessarie oltre 350, se fosse reale e non tristemente teorico il rapporto 1 a 6, il numero di nuove assunzioni sarebbe superiore a 800.

Riteniamo fermamente che questa sia la strada da seguire e consideriamo strumentale ogni dichiarazione che sostenga l’impossibilità normativa o economica di poter assumere anche prevedendo la reinternalizzazione dei Servizi privatizzati.

Il costo della grave condizione lavorativa non può essere pagato e continuare a gravare sul Personale in servizio e sui diritti dei Bambini.

A queste nostre istanze deve dunque rispondere la Regione Lombardia che pur affermando il principio positivo del mantenimento costante del rapporto numerico, ad oggi non ha previsto in alcun modo risorse economiche finalizzate a sostenere i Comuni per le indispensabili assunzioni e neppure ha espresso l’impegno di intervenire con il Governo Nazionale per l’individuazione di percorsi assunzionali straordinari dedicati specificatamente al Nido d’Infanzia i cui valori educativi sono patrimonio universalmente e scientificamente riconosciuti.

 

ASSEMBLEA SINDACALE DELEGATI RSU/USB

COMUNE DI MILANO

Personale Educativo ( di Ruolo e a tempo determinato) e Personale Amministrativo Servizi all’infanzia

31  gennaio 2020 dalle ore 9,00 alle ore 13,00

Teatro Leonardo da Vinci - Via Amperè,1