Aumenti CCNL Metalmeccanici 2023: con l’IPCA i 30 denari sono diventati 80
Suscitano stati d’animo “complicati” i toni trionfalistici con cui si celebrano i presunti successi della contrattazione sindacale, a perdere per chi lavora ma trionfale per chi ha la sede fiscale in Olanda.
Il PDR: nel rinnovo della piattaforma di 2° livello hanno tutti condiviso – con sfumature diverse – la necessità di un aumento importante dell’importo e dell’introduzione di una quota fissa; va da sé che toni trionfalistici sull’erogazione di giugno siano del tutto inopportuni in un’azienda con un fatturato come ST.
Il premio feriale: è una quota fissa dalla notte dei tempi per la quale non si è mai trovato il modo di aumentarne l’importo.
Il welfare: la sede fiscale in Olanda non basta ancora a garantire lauti dividendi agli azionisti, così si sono introdotti i buoni spesa che sono detassati per le imprese che li erogano ma si possono spendere solo dai loro amichetti, con contorti meccanismi di fruizione che servono a confondere ed a ostacolarne l’utilizzo.
80 EURO DI AUMENTO CCNL: E QUI ARRIVA IL TRAGICOMICO
- È dal 2012 che gli aumenti del ccnl si calcolano in base all’indice IPCA che esclude dal calcolo i costi energetici (gas, elettricità e carburanti) ed ora – con i rincari fuori controllo – arrivano le drammatiche conseguenze di questa grave sconfitta per chi lavora.
- L'Istat – l’ente che misura gli aumenti dei prezzi – per l’anno in corso ha stabilito che l’aumento dell’inflazione con IPCA sia del 6,3%, da cui deriva il “fantastico” aumento sbandierato. Confrontando i prezzi del 2022 con quelli del 2023 e concluderne che ci sia stato solo l’incremento del 6,3% merita commenti da codice penale che è opportuno evitare di scrivere: gli alimentari sono quasi raddoppiati, gas ed elettricità sono cresciuti di un multiplo, i carburanti per le auto più del 30%, le rate dei mutui a tasso variabile sono cresciute quasi del 50%.
La Guerra al salario (cit.) imperversa da oltre 50 anni e negli ultimi 10 si è intensificata, sta comportando - per tutti gli Italiani che vivono del proprio lavoro - un impoverimento senza precedenti che non ha attualmente nessuna prospettiva di inversione di tendenza.
Il sindacato confederale è stato uno dei protagonisti di questo fenomeno – cercato e voluto – insieme alla politica asservita alla finanza dell'anglo-sfera ed a Confindustria: spetta a chi lavora rendersene conto ed agire di conseguenza.
L’USB ha iniziato una campagna di mobilitazione per porre al centro dell’attenzione il tema dell’impoverimento da inflazione fuori controllo, che vedrà nei prossimi mesi un intensificazione delle iniziative:
a chi lavora la scelta da che parte stare!
Delegati RSU USB ST
Agrate Brianza 27-05-2023