BERGAMO IN PIAZZA: USB E MOVIMENTI CONTESTANO RENZI E GORI

Bergamo -

Ieri, in piazza Vittorio Veneto a Bergamo, ci sono stati momenti di forte contestazione al premier Matteo Renzi che teneva un comizio elettorale a sostegno del suo degno compare Giorgio Gori candidato sindaco. I movimenti sociali che il primo maggio hanno contestato i sindacati  venduti (Cgil, Cisl, Uil) occupando il palco, si sono ritrovati più compatte che mai a contestare il rottamatore. USB con i suoi striscioni colorati, i cartelli e le bandiere assieme agli occupanti di Zingonia, i lavoratori della logistica in lotta, i giovani precari e disoccupati e gli emigranti a Renzi hanno urlato la loro giusta rabbia. Con altoparlanti potenti hanno contestato punto per punto le politiche di questo governo e la continuità con quelli precedenti, tutti, per altro, mai eletti dal popolo sovrano:  legge Fornero, Jobs act (precariato selvaggio), legge sulla casa ma soprattutto la mancanza di democrazia. Renzi, che spesso si riempie la bocca con questa parola e naturalmente era ben protetto dalle forze dell'ordine che hanno anche impedito ai manifestanti di entrare in piazza, è stato invitato più volte a gran voce a confrontarsi. Cosa che naturalmente non  ha fatto.

A un certo punto stizzito e disturbato dagli altoparlanti ribelli, ha detto: “Insultate pure me ma non insultate gli italiani”. Nel mentre gli italiani che gli si oppongono urlavano "Solo la lotta ci rappresenta " .

Finito il comizio, la piazza, che tra l'altro era abbastanza scarsa e composta dai soli fedelissimi del PD, mano a mano si è svuota e la gente che passava vicino agli striscioni di USB e movimenti è stata costretta a sentire le "nostre" ragioni;: qualcuno ha applaudito, qualcuno ha contestato ma questa è... Democrazia.