BRACCIO DI FERRO TRA I LAVORATORI E LA COOPERATIVA HYDRA. INTANTO CONTINUA IL PRESIDIO ALL'OSPEDALE DI BERGAMO. CHE FA IL PESCE IN BARILE
E’ una storia che si trascina da tempo e che vede Cooperativa Hydra e Ospedale Giovanni XXIII fare di tutto per stancare i lavoratori affinché lascino perdere ogni rivendicazione. Ma questi non mollano, anzi, continuano a lottare, a presidiare l’ingresso dell’ospedale e a coinvolgere prefetto e tutte le autorità responsabili per chiudere una vertenza ristabilendo giustizia e dignità.
Come dimostrano i documenti che alleghiamo(ultimi l'esposto al servizio Prevenzione e sicurezza e l'ennesima richiesta di incontro con l'ospedale) Hydra e Ospedale hanno molte cose da chiarire. Prima di tutto devono produrre il contratto che li lega e che continuano a nascondere; devono inquadrare questi lavoratori in un contratto che rispetti le mansioni, specifiche di chi lavora in un ospedale, che eseguono; devono riconoscere economicamente le mansioni, gli orari, gli oneri sociali a cui hanno diritto.
Siamo alle solite: l’Ospedale vuole risparmiare su personale e servizi, quindi esterna lizza il lavoro a aziende e cooperative le quali a loro volta girano gli appalti ad altre cooperative minori che spesso rigirano ad altre cooperative. In un gioco al ribasso delle condizioni di lavoro dei dipendenti e dei servizi all’utente. Sempre peggiori. Per farsene un’idea basta frequentare ospedali, scuole, uffici pubblici per constatare le difficili condizioni di chi ci lavora e la pessima qualità dei servizi offerti ai cittadini. Così è all’Ospedale di Bergamo. Ma i lavoratori dell’Hydra non ci stanno più e da tempo combattono per loro e anche per i cittadini che sono obbligati, contro la loro volontà, a frequentare questa struttura.