CCNL ELETTRICI: VOTIAMO CONTRO, RILANCIAMO LE LOTTE
Dopo un anno dalla scadenza ed esattamente il 18 Luglio 2006 e’ stato firmato il CCNL riguardante i lavoratori del settore elettrico.
Come abbiamo già fatto presente nel volantino distribuito nel mese di Luglio, l’intesa raggiunta è sicuramente per i lavoratori gravemente dannosa.
Infatti sia sul terreno economico che su quello normativo vengono inserite all’interno delle voci contrattuali sostanziali modifiche che riteniamo essere solo ed esclusivamente a favore delle Aziende del settore.
Dal punto di vista economico
Con questa ipotesi viene modificato il parametro medio sul quale ripartire gli importi degli aumenti e dell’una Tantum, innalzandolo dal valore di riferimento precedente che era 225 (corrispondente alla BSS) al 241 ( medio tra la BSS e A1).Solo con questo artificio possono parlare di un aumento medio di 111 Euro, che altrimenti sarebbe quantificato in 103,50 Euro, e di aver quindi raggiunto il loro obiettivo economico.
Per giunta dobbiamo considerare che gli aumenti previsti dal 1/07/05 al 1/07/06 risultano essere una Tantum non calcolabile ai fini del TFR, delle indennità turno, reperibilità, straordinari ecc. e altresì non valida ai fini pensionistici per gli ex colleghi andati in pensione nel suddetto periodo.
Non era mai successo che gli aumenti contrattuali ottenuti per i primi due anni prevedessero un anno circa ( 50%)di una tantum.
Inoltre non è previsto nessun aumento degli scatti biennali di anzianità, per altro bloccati in cifra fissa da ben dieci anni.
Occupazione
Nella piattaforma presentata da CGIL/CISL/UIL di categoria era stata avanzata una richiesta, anche da noi considerata importante e qualificante e cioè quella di trasformare i contratti a tempo determinato riguardante i lavoratori in forza nelle aziende del settore in contratti a tempo indeterminato, per eliminare le varie forme di lavoro precario tutt’ora presenti.
Risultato, niente di tutto ciò.
Nel “nuovo”contratto sono stati sostituiti integralmente i testi riguardanti le diverse forme di lavoro precario/flessibile accentuando negativamente il fenomeno e aumentando notevolmente il potere delle aziende rispetto alla politica delle assunzioni.
Classificazione del Personale
Nessuna risposta viene data a tal proposito (prossimo rinnovo CCNL) rispetto a questo argomento (fermo ormai da decenni) lasciando in tal modo mano libera alle varie Direzioni rispetto all’utilizzo/discrezionalità del personale a cui assegnare mansioni e categorie.
Orario di Lavoro
Maggiore flessibilità rispetto a prima e maggior discrezionalità concessa alle Aziende; un esempio per tutti: orario distribuito da 4 a 6 giorni e da 30 a 46 ore settimanali, previa la sola comunicazione alle RSU da parte delle Aziende.
Riduzione Luce, Straordinari
Viene prevista la soppressione della riduzione tariffaria (sconto luce) per gli aventi diritto e la forfetizzazione degli straordinari per tutto il personale con funzioni direttive.
Craem, Assistenza Sanitaria, ecc
Non viene prevista nessuna rivalutazione di quanto versano le Aziende rispetto all’assistenza sanitaria integrativa e neppure rispetto alle quote riguardanti l’attività istituzionale dei vari circoli ricreativi (CRAL-CRAEM).
Viene invece istituito, per favorire ristrutturazioni Aziendali con conseguente riduzione del personale citando esplicitamente Esuberi, Cassa Integrazione,Mobilità, un Fondo a sostegno della “politica di licenziamenti” finanziato dalle Aziende e dai Lavoratori Elettrici.
Di fronte a questa sciagurata intesa la prima risposta da dare è quella di bocciare l’ipotesi contrattuale, ma per cambiare realmente le cose bisogna…..lottare!
È necessario rispondere con iniziative di lotta su tutto il territorio Nazionale finalizzate ad ottenere aumenti economici VERI e per respingere qualsiasi forma di lavoro “precario” chiedendo per i lavoratori a tempo determinato attualmente in forza, l’assunzione a tempo indeterminato per sopperire concretamente al ripristino del turn over nelle diverse Aziende.
Nei prossimi giorni RdB/Energia ha convocato una riunione a livello Nazionale con tutte le realtà presenti nel settore per stabilire la mobilitazione della categoria, avendo già esperito la procedura di raffreddamento prevista dalle leggi sullo sciopero nei servizi pubblici.