DANNI AL PIRELLONE: CHI ROMPE PAGA. GIUSTO. MA CHI PAGA I DANNI ALLA SANITÀ LOMBARDA?
La protesta del 14 maggio dei dipendenti del pubblico impiego a Milano ha uno strascico legale: la richiesta di danni da parte del presidente del parlamento regionale per un tavolo scheggiato (vedi foto a sinistra). Ricordiamo i fatti: alcuni militanti USB e dipendenti pubblici avevano occupato la sala del Pirellone dove era radunata la commissione Sanità della Regione per protestare contro la politica occupazionale del governo. Per ore quindici compagni sono stati in quell’aula chiedendo di essere ricevuti dai rappresentanti del Pirellone. Invano. La risposta è stata lo sgombero dell’aula a parte della Digos. Di seguito il comunicato dell’Esecutivo regionale USB, pubblico impiego. PIRELLONE: FAREMO IL NOSTRO DOVERE. LO STESSO FACCIA LA POLITICA!
Siamo lavoratori e persone oneste, siamo abituati ad assumerci le responsabilità, quindi ci faremo carico della riparazione del banco che è stato danneggiato in modo accidentale e senza uso di alcuna violenza, tant'è che abbiamo immediatamente segnalato l'episodio sia ai commessi sia ai funzionari della Digos presenti. Poiché il danno di cui si tratta è quello riportato nella foto, parlare di inagibilità dell'aula è francamente esagerato. Ovviamente, ci auguriamo che la politica metta la stessa solerzia profusa nella richiesta di risarcimento dei danni anche nella risoluzione dei problemi della sanità legati alla corruzione che sono le ragioni che stanno alla base della nostra protesta, poi culminata nella nostra permanenza all'interno dell'aula, in attesa di essere ricevuti dagli interlocutori che avevamo indicato. Siamo altresì certi che la consigliera Baldini, sin da subito particolarmente attiva rispetto alla nostra iniziativa, saprà adoperarsi con identico vigore per garantire la sanità lombarda, proteggendola dalla corruzione e dal malaffare dei quali è, con ogni evidenza, vittima. Rinnoveremo la nostra richiesta di incontro al presidente Cattaneo per chiarire la nostra posizione in merito ai fatti del 14 maggio ma soprattutto le ragioni della nostra protesta, nella convinzione che la politica abbia il dovere di assumersi le proprie responsabilità in merito alla corretta e trasparente gestione della sanità così come di tutti gli altri servizi pubblici indispensabili per il bene dei cittadini.
In considerazione del nostro livello di diffusione nelle aziende e nelle amministrazioni pubbliche, chiederemo quindi l'istituzione di un tavolo di confronto regionale, soprattutto per quei comparti dove la nostra presenza e la nostra identità devono essere tenute in considerazione.
I temi del 14 maggio - rinnovo dei contratti, stabilizzazione dei precari, corruzione nella gestione dei servizi pubblici e Expo 2015 - saranno al centro dello sciopero generale nazionale del prossimo 19 giugno, in occasione del quale sono previste iniziative alle quali, sin da ora, invitiamo a partecipare i consiglieri regionali che condividono i nostri obiettivi in difesa dei beni comuni.
U.S.B. Esecutivo Regionale Pubblico Impiego