GRAVISSIMO INCIDENTE FERROVIARIO SULLA LINEA AD ALTA VELOCITÀ: DOVE SONO LE RESPONSABILITÀ

Nazionale -

Gravissimo incidente questa mattina, sulla linea Alta Velocità Milano-Salerno. Il primo treno del mattino in direzione Salerno ha deragliato nei pressi di Lodi. Sono morti i due macchinisti e si contano, stando alle ultime notizie, circa 30 feriti e, forse, un disperso. Non sappiamo chiaramente ad ora quali siano le cause di questo ennesimo grave incidente ferroviario (non abbiamo certo dimenticato quello di Pioltello, avvenuto sulla linea del passante ferroviario), di queste nuove morti sul lavoro. Ma alcune cose possiamo dirle.

Sappiamo che dall’inizio dell’anno sono già morte 44 persone sul lavoro e che questi non sono incidenti, ma omicidi, causati dallo sfrenato liberismo cui si è votato questo paese, un liberismo che se ne frega della vita dei lavoratori, che ignora le più semplici norme di sicurezza, che fa del profitto il solo faro della sua azione dissennata.

Sappiamo che la linea AV Milano – Salerno è sovraccarica di convogli in entrambe le direzioni, tanto che i ritardi, anche importanti, sono all’ordine del giorno. La liberalizzazione del trasporto ferroviario, di cui l’Italia è stata pioniera, con l’avvento di ITALO, ma probabilmente anche la necessità di rientrare dai costi astronomici del progetto, ha prodotto un flusso di viaggi su quella linea davvero ingente, che appare a prima vista in parte ingiustificato. Alcuni di questi viaggi, probabilmente senza la strutturazione della AV non esisterebbero nemmeno, perché è una domanda creata dall’offerta.[1] La realtà è che il costo inizialmente previsto per l’AV di 15 miliardi di euro è lievitato a 60-70 miliardi, tutti a carico dello Stato, alla faccia del project financing, che ci hanno raccontato sarebbe stato almeno in parte a carico dei privati.

Sappiamo che gli investimenti nell’Alta Velocità hanno impoverito e indebolito la rete locale di trasporto, quella usata da milioni di lavoratrici e lavoratori ogni giorno, che vive una cronica mancanza di manutenzione, come ha mostrato il gravissimo incidente di Pioltello, un vero e proprio omicidio plurimo, imputabile ai tagli alla manutenzione della linea, voluti dalle dirigenze di RFI e Trenord. Un traffico che viaggia su convogli spesso datati e insufficienti al flusso passeggeri reale.

Non sappiamo quale sia lo stato della manutenzione dell’Alta Velocità, ma i ritardi sempre più frequenti ci parlano anche di problemi di tenuta della linea e dei convogli.

Sappiamo che l’Alta Velocità ha un costo mediamente elevato per i viaggiatori ed è riservata a chi può permettersela. Ciò, oltre ad essere inaccettabile dal punto di vista delle scelte di politica pubblica per una democrazia, ha incrementato i voli low cost, a volte più convenienti dei treni, con il carico di inquinamento che ciò comporta e i contratti al ribasso cui sono costretti i dipendenti di queste compagnie aeree, per sostenere certe tariffe.

Sappiamo che i treni ad Alta Velocità spesso non hanno affatto ridotto le durate dei viaggi come promesso[2] e che l’Inghilterra, prima in Europa a scegliere la via della liberalizzazione, sta tornando sui suoi passi, perché i risultati ottenuti sono stati tutt’altro che lusinghieri.

Sappiamo che questo paese, in cui da decenni manca una politica industriale e delle infrastrutture, emblematico il caso dell’ILVA su cui USB tanto ha lottato, vede crollare ponti, franare autostrade, disfarsi il tessuto industriale e infrastrutturale che dovrebbe garantire invece un futuro dignitoso ai cittadini.

Tutto questo, è il frutto delle scelte liberiste europee, cui tutti i governi si sono piegati, che rendono insicura da ogni punto di vista la vita quotidiana delle lavoratrici e dei lavoratori di questo paese. Scelte che relegano l’Italia al termine della catena del valore dei paesi del nord Europa e la stanno condannando ad un declino inarrestabile.

Non si sanno ancora le cause contingenti di questo incidente e non sta certo a noi identificarle, quello che però sappiamo che perché questi gravissimi incidenti non avvengano più è necessario invertire la rotta, smettendo di porre al centro il profitto e rimettendovi invece i lavoratori, la sicurezza, le priorità reali dei cittadini di questo paese.