Incomincia la gran cassa dell’Expo: dopo aver munto ben bene la mucca dei soldi pubblici, e chissà quanti miliardi di debiti ci troveremo a dover pagare a novembre, domani governo, società Expo e Rai si troveranno a Milano dentro l’Hangar Bicocca.  Con 500 esperti e ricercatori da tutto il mondo per parlare di “dimensioni dello sviluppo tra equità e sostenibilità; cultura del cibo; agricoltura, alimenti e salute per un futuro sostenibile; la città umana, futuri possibili tra smart e slow city”. La scelta del luogo, molto trendy, cool e smart, le riprese alla grande da mamma Rai, i temi trattati si presentano bene. Peccato che le conclusioni e le direttive che ne scaturiranno saranno, come già sappiamo per esperienza, non a favore di tutti noi ma solo verso qualcuno. Le belle idee degli esperti saranno convogliate verso il profitto, lo sfruttamento, l’appropriazione. Di lavoro, di terreni, di tecnologie, di saperi. A lor signori un bel palazzo, una nuova tecnologia, una ricerca avanzata, un buon libro, un buon cibo interessano solo se fruttano guadagno e potere. Il loro valore d’uso poco importa. Le parole equità, sviluppo, cibo, salute, città, sostenibilità, di cui è inzeppata la giornata di domani, non vogliono dire una società dove tutti possano godere delle nuove scoperte scientifiche, delle nuove tecnologie,  di cibi sani, di libertà. No, per loro equità lavoro è quello sottopagato, addirittura gratis per Expo, alimentazione sono sfruttamento intensivo dei terreni e cibi transgenici, città sono grattacieli in centro e palazzi fatiscenti in periferia, cultura sono best seller e reality show. Ipocriti!

Per tutte queste ragioni, per il lavoro, i diritti, la libertà – di ricerca, d’espressione, di organizzazione, di dissenso – domani USB si troverà a manifestare contro questo governo e questa Expo. Tutti alle 14 all’università Bicocca, edificio U6, piazza dell’Ateneo nuovo.