DON GNOCCHI: USB AVVIA LA PROCEDURA DI CONCILIAZIONE. SI VA VERSO LO SCIOPERO
Due anni fa la crisi della Fondazione Don Gnocchi aveva portato Cgil-Cisl-Uil a firmare un accordo che, sotto la minaccia di licenziamenti, scongiurava la disdetta del contratto nazionale e regalava 80 ore lavorative l’anno. Ora la Fondazione si è rimangiata la parola data e ha proceduto alla disdetta. Nel mezzo ritmi di lavoro esasperati, dimenticata la vocazione solidaristica dell’istituto e del suo fondatore, ignoti i veri dati di bilancio (ci sono solo generiche dichiarazioni di oneri finanziari insostenibili), nessu piano di rilancio. Per non parlare degli scandali, con immensi fiumi di denaro usciti dalle tasche della regione Lombardia e finiti in quelle di dirigenti e politici, che hanno caratterizzato questi anni in cui il privato ha avuto la prevalenza sul pubblico. Ma adesso il gioco è scoperto e deve finire. La Fondazione deve ritirare la disdetta del contratto nazionale di lavoro e mettersi al tavolo con tutti i sindacati presenti in azienda e ripristinare le condizioni di lavoro ed economiche el passato. Domani Cgil-Cisl-Uil faranno assemblee e presidi in tutti i centri Don Gnocchi sparsi in Italia. Cercano di recuperare un minimo di credibilità dopo che la Fondazione gli ha stracciato in faccia l’accordo del 2013. E’ lo stesso atteggiamento che hanno avuto allora quando minacciavano licenziamenti e chiedevano ore di lavoro gratis. Che questi sindacati gli hanno graziosamente concesso. E adesso piangono. O fanno finta di farlo. USB ha avviato la procedura di conciliazione con la Commissione nazionale di garanzia (che alleghiamo) come prevede la legge per i servizi essenziali. Prima di proclamare un sacrosanto sciopero. Domani USB diffonderà il volantino che alleghiamo. La parola deve passare ai lavoratori stanchi di pagare, assieme agli utenti, la mala gestioni dei dirigenti. Che paghino finalmente loro!