I lavoratori delle RSA, comprese le ASP (pubbliche), esclusi dall’accordo economico sottoscritto in Lombardia da Cgil, Cisl, Uil e assessorato al Welfare
Una soluzione profondamente ingiusta e iniqua, che non tiene in alcuna considerazione le lavoratrici ed i lavoratori di un settore che ha pagato un prezzo altissimo alla pandemia con circa 10.000 morti tra i ricoverati, diverse migliaia di operatori contagiati e alcuni tra questi deceduti.
Un settore che si è dovuto drammaticamente far carico dell’impossibilità degli ospedali di accogliere gli anziani per le cure del caso che quindi venivano lasciati morire dentro le RSA nelle quali erano ricoverati, dove era quasi impossibile offrire loro le cure necessarie.
Un accordo che conferma il paradigma della complicità tra le amministrazioni regionali che si sono succedute e Cgil, Cisl e Uil che, nella migliore delle ipotesi, col loro muto consenso, hanno favorito la realizzazione di un sistema socio-assistenziale totalmente in mano ai privati.
Un silenzio complice che fa il paio con quello sulle diverse riforme sanitarie, che attraverso tagli, privatizzazioni e distruzione dei servizi territoriali hanno portato ai terribili esiti che abbiamo sperimentato sulla nostra pelle di lavoratori e cittadini in questa regione che ha superato i 16.000 morti per Covid-19. Un accordo che esclude del tutto anche il personale della sanità privata.
L’USB nelle prossime ore valuterà quali iniziative di lotta intraprendere per ristabilire la doverosa equità tra tutti gli operatori di un sistema socio-sanitario-assistenziale che ha pagato in questa regione un prezzo carissimo, grazie a politiche e accordi di settore scellerati.
Unione Sindacale di Base – Federazione Lombardia