I LAVORATORI HYDRA DEL PAPA GIOVANNI DI BERGAMO DI NUOVO IN SCIOPERO! GIOVEDÌ 8 MAGGIO SCIOPERO E PRESIDIO DAVANTI ALL'OSPEDALE

Bergamo -

I lavoratori Hydra non ci stanno a farsi prendere in giro dall'allegra brigata;  Hydra, Siram, Ospedale e Cgil. Assunti a novembre 2013 da Hydra a tempo indeterminato, nemmeno un mese dopo  viene loro comunicato che, a causa dell'avvio dell'automatizzazione prevista per il mese di gennaio all’ospedale Papa Giovanni, 27 lavoratori su 90 sarebbero stati licenziati. L'alternativa era accettare una riduzione di orario da 39 a 15 ore settimanali e relativa decurtazione del salario, da 900/1000 euro a 300 euro o poco più. Con una proposta simile i facchini potevano solo scegliere tra essere buttati fuori subito o morire di fame insieme alle loro famiglie.

La determinazione dei lavoratori ha obbligato Hydra ad aprire una trattativa con USB, che più volte ha avanzato la richiesta di avere il capitolato d'appalto, il contratto di Hydra e la comunicazioni sulla riduzione delle ore per i lavoratori: tutte informazioni essenziali per una trattativa sindacale seria. Ci ha pensato però la Cgil a togliere tutti dall'imbarazzo firmando con l’ospedale un accordo, mai discusso e mai votato dai lavoratori, che li "invitava" ad accettare una misera buona uscita per non essere licenziati. Ma soprattutto quella firma su quell'accordo significava per Hydra essere legittimata a procedere con i licenziamenti fino al raggiungimento del numero di esuberi dichiarati.

Durante il tentativo di conciliazione, purtroppo fallito, presso la Prefettura e dopo aver tergiversato per un po’, il consorzio Hydra ha in quella sede dichiarato di non essere in possesso di nessuna documentazione, in quanto l'appalto del servizio logistico è della società Siram (soggetto noto alla cronaca per essere interessata da diverse inchieste giudiziarie) la quale comunica di volta in volta, a secondo delle richieste dell'ospedale, quante ore di lavoro far svolgere  "in affidamento" a Hydra. (?).

Dopo questa incredibile ammissione ci si chiede davvero come stia funzionando il sistema degli appalti e delle esternalizzazioni dei servizi al Papa Giovanni XXIII. Viste le incresciose e note vicende che riguardano gli appalti dell'ospedale (mancati pagamenti delle aziende costruttrici ecc.), i dipendenti non vorrebbero trovarsi di fronte allo stesso problema per quanto riguarda i lavoratori impiegati nei servizi esternalizzati.

L'obbiettivo di questo sciopero è semplice: l'accordo al ribasso e contro i lavoratori sottoscritto tra Cgil e Hydra va annullato, gli atti degli appalti, la modalità di assegnazione, i costi, ecc.  devono essere pubblici e messi a disposizione di tutti:  lavoratori, organizzazioni sindacali, cittadini. In particolare i lavoratori del Papa Giovanni vogliono sapere se l'ospedale si farà carico della tutela dei lavoratori nel caso di inadempienze contrattuali del consorzio Hydra e di Siram. Inoltre avere, anche per una ragione di elementare trasparenza, tutta la documentazione riguardante l'appalto e il subappalto in questione. Per questi e altri motivi chiedono l'intervento di chiunque, in qualsiasi posizione politica o istituzionale sia in grado di dare risposte concrete.

Al presidio sono invitati tutti i cittadini, le istituzioni, nonché  tutti canditati alle elezioni cittadine per discutere insieme ai lavoratori in assemblea alle 17 su quanto sta avvenendo nell'ospedale "fiore all'occhiello della Regione Lombardia.