INCONTRO TRA COORDINAMENTO DON GNOCCHI E USB CON LA CURIA DI MILANO. E CGIL-CISL-UIL SI PRENDONO, GIUSTAMENTE, PESCI IN FACCIA DA TUTTI
A seguito dello sciopero di venerdì 13, uno sciopero molto ben riuscito, ieri c’è stato presso la sede di USB Lombardia un incontro con monsignor Luca Bressan, delegato del cardinale Angelo Scola. L'incontro ha permesso di rendere consapevole la Curia di Milano, che esprime due membri all'interno del consiglio di amministrazione della Fondazione Don Gnocchi Onlus, nonché il presidente, della situazione determinatasi a seguito della disdetta del contratto nazionale e delle conseguenze sul salario e sulla dignità dei lavoratori e delle ricadute sulla qualità dei livelli di assistenza.
Oltre alle tematiche strettamente sindacali, oggetto del confronto sono stati anche i temi legati alla mancata trasparenza di Fondazione nella comunicazione dei dati di bilancio a supporto della dichiarata situazione di crisi, i rischi derivanti da una gestione puramente aziendalista e certamente non in sintonia con lo spirito del suo fondatore.
Monsignor Bressan ha sottolineato l'autonomia della Fondazione e della Curia che svolge un ruolo di controllo ma solo per il tramite dei suoi delegati. Ha confermato la preoccupazione legata alla mancata conoscenza dei dati veri e la necessità anche da parte loro di verificare quale sia la reale situazione sul piano gestionale e finanziario.
SB ha confermato la determinazione a restare al fianco dei lavoratori per il rispetto dei loro diritti e per tutelare con loro il valore sociale di una Fondazione che oggi viene sacrificato sull'altare del profitto con l'arroganza del potere.
Il delegato della Curia ha garantito che avrebbe trasmesso personalmente al cardinale Scola le istanze portate e che si sarebbe fatto parte attiva per riaprire (nel nostro caso aprire) un canale di comunicazione con Fondazione Don Gnocchi trasmettendo anche il fatto che per USB e per i lavoratori la lotta non è finita ma, anzi continuerà con forme ancor più determinate.
Intanto la Fondazione ha risposto ufficialmente a Cgil-Cisl- Uil che non intende recedere dalla disdetta data. Un insulto e una beffa. L’ennesima dimostrazione che le scelte di chi ha firmato il vergognoso accordo di due anni fa e oggi temporeggia nonostante sia in corso una forte mobilitazione dei lavoratori, queste scelte oltre a non produrre nessun risultato rischiano di portare fuori tempo massimo le iniziative di lotta. Ma non si poteva aspettarsi altro vista la linea di queste organizzazioni, non solo arrendevole ma tesa solo a far ingoiare ai lavoratori riduzione di salario, lavoro gratuito, ritmi esasperati. Ancora una volta: vergogna!