LA VISMARA DI CASATENOVO (LC), CON L'ACCORDO DI CGIL E CISL, VUOLE "COOPERATIVIZZARE" UN TERZO DEI SUOI DIPENDENTI. L'INTERVENTO DI USB
La Vismara, noto salumificio italiano, vuole “cooperativizzare” un terzo dei 300 lavoratori dello stabilimento di Casatenovo, Lecco. Con la complicità di Cgil e Cisl, ha deciso di obbligare 100 suoi dipendenti a formare una cooperativa. Lavoratori che dovrebbero continuare a lavorare in fabbrica ma da esterni con tutti i rischi di precarietà e flessibilità del lavoro e riduzione dei salari che questa decisione comporta. Nel lecchese, con questo giochetto, si sono chiuse e ridimensionate tantissime aziende. La cosa più grave è che nessuno in fabbrica conosce i termini dell’accordo stipulato tra azienda e sindacati, da quanto trapela pure in revisione . E nonostante questa segretezza, è stato pure fatto un referendum tra i lavoratori: senza commissione elettorale e con metodi alquanto singolari (chi ha votato non ha firmato nessun registro, è stata posta solo una crocetta su un elenco di nomi). Un referendum da invalidare Non solo, l’iniziativa della Vismara e dei sindacati complici contravviene agli accordi regionali-provinciali-comunali che, in cambio di concessioni edilizie (già ricevute), vincolano l’azienda a salvaguardare i 300 posti di lavoro di Casatenovo. L’intervento dell’USB della zona, chiamata da alcuni operai, è massiccio. Innanzitutto si vuole fare di tutto perché l’accordo non sia messo in atto, se ne vogliono conoscere i termini, quindi diffonderlo tra i lavoratori, invalidare il referendum e denunciare il non rispetto degli accordi stipulati dall’azienda con Regione, Provincia, Comune.
In allegato il primo volantino di USB.