LAVORATORI E STUDENTI, A MILANO, UNITI NELLO SCIOPERO GENERALE
Da Largo Cairoli a piazza Fontana, con una sosta sotto gli uffici di J.P. Morgan, per denunciare la banca che dà le direttive in fatto di riforme costituzionali e diritti del lavoro a Matteo Renzi. E un altro in piazza della Scala, davanti al Comune, dove di è levato il grido delle scodellatrici: "Sala, Sala vogliamo contratto e dignità". Un corteo caratterizzato da un palpabile sentore comune tra lavoratori e studenti anche loro in sciopero per una scuola pubblica e per un futuro migliore. Ed era da tanti anni che non succedeva. Hanno aperto la manifestazione le lavoratrici degli appalti. Decine di addette mensa e pulizie di Milano, Paderno Dugnano, Opera, Sesto san Giovanni, Assago, Senago portavano lo striscione “Basta appalti” e gridavano slogan contro le loro pessime condizioni di lavoro e di vita. Assieme a loro altri lavoratori, di Milano, Lodi, Bergamo, Pavia, Monza. Metalmeccanici, insegnanti, dipendenti comunali, del commercio, degli ospedali, pensionati. Ma soprattutto studenti, tanti studenti. Una presenza molto sentita dalle scodellatrici che vedono in loro i figli per i quali lottare: per quel lavoro che non c’è e per quei diritti che giorno dopo giorno vengono stracciati. Lo sciopero è riuscito in molte realtà di Milano, dell’hinterland e della regione. Uno sciopero sentito da molti. Perché davanti alla disoccupazione, alle paghe da fame, ai contratti che non ci sono, ai licenziamenti facili, anche minoritaria, una risposta decisa, forte, non poteva mancare. Che solo i sindacati di base, USB in testa, vogliono e possono dare. E domani tutti a Roma per la grande manifestazione per il NO alla riforma costituzionale e al governo reazionario e antioperaio di Matteo Renzi