L'OSPEDALE DI MERATE CHIUDE LA GUARDIA MEDICA MA NON LO DICE NÉ AL PERSONALE NÉ AI CITTADINI

Merate -

La disorganizzazione e l’incapacità gestionale regnano a Merate. Della chiusura (temporanea dicono) della Guardia medica e il suo spostamento a Casatenovo si è appreso solo dalla stampa locale. Così che, il 31 gennaio, il Pronto soccorso ha dovuto far fronte a pazienti inviperiti. E il suo responsabile anche al personale imbufalito. È l’ennesima dimostrazione della confusione che regna nella testa dei dirigenti dell’ospedale di Merate e non solo. Scelti dal presidente della Regione Maroni non si sa in base a quali criteri. Il risultato è che si accentra tutto in pochi ospedali invece di distribuire i servizi sul territorio, vicino alla gente e ai suoi bisogni. Ma fin che il criterio è solo quello del risparmio i risultati sono questi. Una domanda sorge però spontanea: come mai le strutture sanitarie pubbliche sono in affanno, non hanno soldi, devono sempre risparmiare e invece gli ospedali privati fanno soldi a palate, investono, comprano nuove cliniche? I Rocca e i Rotelli sembrano loro i nuovi padroni del vapore.

 

Nelle foto: la ressa in sala d’attesa e il tabellone con il grande numero di pazienti che aspettano il loro turno.