Malpensa e Linate: basta usare la crisi per eliminare diritti, salario e dignità
Si è svolto il 30 ottobre un importante presidio delle lavoratrici e dei lavoratori che a Linate e Malpensa si trovano a passare da Airport handling ad AGS handling, a causa di un cambio di appalto (clausola sociale), in condizioni di peggioramento salariale inaccettabile.
I cambi di appalto (clausole sociali) nel settore dell’handling non sono rari: gli appalti sempre al ribasso portano le compagnie aeree a rivolgersi a chi costa loro meno. Ma i costi inferiori sono pagati dai lavoratori, in termini di diritti e salario salute e sicurezza sul lavoro.
Si tratta di lavoratori con decenni di servizio alle spalle che hanno maturato una professionalità altissima, durante i quali hanno accumulato, oltre l’anzianità di servizio, una serie di indennità aggiuntive che hanno consentito alle loro famiglie di condurre una vita dignitosa.
Ags Handling, oltre a non volere riconoscere le indennità, non si avvarrà della cassa integrazione straordinaria e non anticiperà nulla ai lavoratori che, nel passaggio, andranno comunque in buona parte in cassa integrazione in deroga data la gravissima situazione che vive il trasporto aereo a causa della pandemia e le previsioni di traffico dei prossimi mesi che sono pessime. Inoltre è bene ricordare che ad oggi, per i lavoratori in CIG in deroga non è prevista l’integrazione del Fondo di Solidarietà del Trasporto Aereo.
USB non ci sta!
A seguito di diverse assemblee, insieme a lavoratrici e lavoratori e alle altre sigle sindacali di base che non accettano questi abusi, abbiamo dato vita ad una mobilitazione che ha coinvolto l’intera struttura dell’aeroporto: dal raduno presso la sede sindacale di Malpensa, adiacente alla palazzina dell’ENAC, altro attore di queste vertenze, che nulla ha fatto per evitare che AGS Handling operasse un vero e proprio dumping sociale ai danni dei lavoratori, al corteo verso l’aerostazione con presidio all’interno, in mezzo ai pochi passeggeri che ascoltavano interessati e sorpresi, fino al picchetto serale al Cargo, dove è stato impedito il passaggio dei mezzi per circa un’ora.
Il problema di questo cambio di appalto è la punta di un iceberg che coinvolge tutte le aziende e le strutture che lavorano all’interno degli aeroporti lombardi e in generale d’Italia. Dalle compagnie aeree al commercio alla ristorazione, l’intero mondo aeroportuale sta vivendo momenti drammatici per l’occupazione e il mantenimento della dignità salariale e di vita.
In considerazione del fatto che il Trasporto Aereo è un asse strategico per il nostro Paese e che l’importanza del settore è fondamentale, per consistenza numerica dei lavoratori e come bene della collettività rivendichiamo l’intervento dello Stato per sostenere tutte le aziende del settore del Trasporto Aereo, non solo di Alitalia, e che abbia l’obiettivo di tutelare tutti i posti di lavoro aeroportuali fino al termine della crisi.
Non permetteremo che con la scusa della Crisi per Covid-19 che ha colpito in modo devastante tutto il settore del Trasporto Aereo, le compagnie e le aziende massacrino i diritti e i salari dei lavoratori già stremati da mesi di reddito al 60% /nei casi migliori grazie all’utilizzo degli ammortizzatori sociali).
USB è presente e attiva in tutte le strutture della Lombardia e proseguirà le azioni di lotta con le lavoratrici e i lavoratori.
Si avvia una settimana di confronti che si prevede culminerà con nuove azioni delle quali USB Lavoro Privato e l’intera organizzazione regionale sarà parte attiva e propositiva.