MERCOLEDI' 17 DICEMBRE ORE 9 VIA VENEZIAN 1 MILANO, ASSEMBLEA-PRESIDIO CONTRO IL RISCHIO CHIUSURA DELL'ISTITUTO NAZIONALE DEI TUMORI

Milano -

L’Unione Sindacale di Base e NURSIND sono  fortemente preoccupate  dell’attuale situazione in cui si trovano le strutture sanitarie pubbliche a causa delle politiche di “risanamento” della spesa. L’attuale politica sanitaria della Regione Lombardia riflette queste politiche a livello regionale e la Fondazione Istituto nazionale Tumori e i pazienti che si rivolgono alla struttura ne subiscono le conseguenze.

La principale azione di contenimento “lineare” riguarda il blocco delle assunzioni e l’impossibilita’ per l’Ente di provvedere alla sostituzione del personale in dimissione. Questa limitazione conduce a difficoltà di gestione del personale nei reparti, al loro accorpamento, alla riduzione dei posti letto, al sovraccarico lavorativo. In definitiva: alla rinuncia dell’offerta di  assistenza o il rischio di offrirla in condizioni organizzative problematiche.

USB e NURSIND si sono rese conto della tendenza in accelerazione della diminuzione dei posti letto, della diminuzione della presenza dei pazienti che, trovando eccessive le attese per interventi, si rivolgono altrove, forse anche in conseguenza di indicazione del personale medico. Quest’ultimo infatti si trova in una situazione continua di riorganizzazione di risorse in diminuzione (letti, sale operatorie, infermieri e altro personale dell’assistenza etc.). Essendo, dai capi dipartimento in giù, in situazioni molto precarie, non può e non sa opporsi alla tagliola.

Mentre gli enti assistenziali privati subiscono il contenimento della spesa solo con tagli e limitazioni dell’offerta assistenziale non urgente, gli enti pubblici non possono riconfigurasi ma possono unicamente subire tagli nelle piante organiche. Limitazioni queste, che essi aggirano, quando possibile, con assunzione di personale precario. Situazione che ha portato l’Europa a criticare l’Italia. E’ quindi necessario prendere le necessarie misure organizzative sia per non subire sanzioni sia per non far decadere la qualità delle  prestazioni. Entrambe le posizioni, sia nei confronti degli enti privati (contingentamento delle prestazioni) sia nei confronti degli enti pubblici (blocco organizzativo), hanno come conseguenza la riduzione della qualità dell’assistenza sanitaria nei confronti dei pazienti. Nel pubblico non è possibile agire con meccanismi diversi da quelli del privato. Il comparto pubblico infatti non si trova a poter disporre di sufficiente elasticità organizzativa ed è costretto a restringere la propria presenza fino a scomparire.

Questa è la situazione all’Istituto dei tumori e che ha portato USB e NURSIND a richiedere un incontro con l’amministrazione e che non ha avuto risposta. I dati organizzativi di massima sono stati successivamente pubblicati da USB e NURSIND e hanno portato a risposte elusive e di facciata che non sono entrate nel merito dei fatti. Ciò fa presumere che la struttura direttiva, non particolarmente brillante, non abbia le risposte ai quesiti perché non se li pone. L’impressione è che l’attuale direzione politica si limiti a subire direttive regionali senza opporre argomenti forti a difesa dell’utenza e del personale. Si vive sostanzialmente alla giornata tappando i buchi e riverniciando la facciata.

Per tutte queste ragioni mercoledì 17, dalle 9, si terrà un’assemblea-presidio davanti l’ingresso dell’Istituto organizzata da USB e NURSIND.