MILANO: I VIGILI DEL FUOCO NON VOGLIONO ESSERE COINVOLTI IN AZIONI DI ORDINE PUBBLICO
Ancora una volta le squadre dei vigili del fuoco sono state coinvolte in azioni di ordine pubblico, questa volta si è trattato di sgomberi di centri sociali. La scorsa settimana a Milano, alcune squadre operative sono state fatte intervenire per aprire delle porte nei centri sociali di via Ravenna, durante una fase di sgombero operata dalle forze dell’ordine. Nonostante questo tipo di interventi non facciano parte dei loro compiti istituzionali, i vigili presenti sono stati ugualmente coinvolti, col risultato di essere stati bersaglio di lancio di vari oggetti e alcuni automezzi sono stati danneggiati. Non sembrerebbe estraneo a queste situazione il fatto accaduto nella notte: la rottura delle vetrate di un portone di ingresso della vicina sede dei vigili di Piazzale Cuoco. Tutto ciò farebbe supporre un cambiamento di atteggiamento nei confronti di un corpo, fino ad ora sempre benvoluto e riconosciuto come portatore di soccorso alla popolazione e non complice di azioni repressive di nessun genere. A questa progressiva deriva ”poliziesca” del corpo, non è certo estraneo il famigerato decreto legislativo 217, impianto normativo che, grazie anche ai sindacati collusi (Cgil, Cisl, Uil e altri dello stesso stampo) che lo hanno fortemente voluto e appoggiato, di fatto sta militarizzando i vigili del fuoco e li sta distogliendo dai loro compiti istituzionali. USB Vigili del fuoco provinciale ancora una volta condanna l’utilizzo distorto dei vigili e ha chiesto ai responsabili del comando di Milano di avviare subito un’opera di informazione verso i vigili sui comportamenti da tenere in queste situazioni, al fine di garantire la sicurezza degli operatori e difendere l’immagine del corpo nazionale dei vigili del fuoco.
USB Vigili del Fuoco Provinciale