Milano, rider in assemblea con Slang USB contro i licenziamenti di Uber Eats

Milano -

Giovedì 29 giugno abbiamo tenuto a Milano una partecipatissima assemblea pubblica con i rider di Uber Eats per organizzare la mobilitazione contro i licenziamenti di massa di questa multinazionale, che il 15 luglio chiuderà in Italia lasciando sulla strada più di 8500 rider.

Non essendo inquadrati come lavoratori subordinati, nonostante le innumerevoli sentenze di diversi tribunali italiani ed europei, la legge rider e la direzione in cui si muovono anche le direttive europee, i rider non avranno alcun tipo di tutela sociale.

A nulla è servita la richiesta di incontro mandata all’azienda, che nuovamente si è resa indisponibile ad alcun tipo dialogo.

Rivendichiamo per tutti i rider di Uber l'applicazione della legge 223/1991 e che si apra una procedura di licenziamento collettivo. Il primo passo per noi sarà impugnare i licenziamenti.

Crediamo che, se Uber non si atterrà a questo impegno, il Governo, la Regione Lombardia, il Comune e la Città Metropolitana di Milano come istituzioni politiche si debbano far carico della tutela dei rider che abitano e lavorano nel loro territorio tramite una misura di sostegno al reddito, riconoscendo anche la parte dì salario orario non percepita negli anni in quanto non inquadrati secondo il giusto CCNL.

È sempre più necessaria una presa di posizione da parte delle istituzioni perché impongano alle compagnie di delivery di riconoscere i rider come lavoratori subordinati, applicando il CCNL Logistica, senza alcun tipo di accordo peggiorativo. Oggi tocca a Uber andarsene impunemente, ma domani potrebbe essere il turno di Glovo, di Deliveroo...

È impellente mettere fine al comportamento delle multinazionali del delivery che depredano il territorio (parliamo di svariate decine di milioni di tasse non pagate) e ne sfruttano i lavoratori.

Slang USB Milano

30/6/23