Musei Civici di Milano, USB: il Tar dà ragione ai lavoratori in sciopero

Milano -

Dopo la Corte di Cassazione, il TAR della Lombardia segue a ruota e spiega perché, anche dal punto di vista amministrativo, il ccnl Servizi Fiduciari, sottoscritto dalle associazioni datoriali con Cgil -Cisl-Uil, deve "sparire" dai musei e in generale dai luoghi di lavoro. Ma tra le righe questa interessante sentenza dice anche altro e dà sostegno giuridico alle rivendicazioni che soltanto USB ha messo sul piatto per il futuro dei lavoratori dei Musei Civici di Milano e in generale in tutta Italia.

Neanche l'applicazione del 2 livello operaio del Multiservizi, applicato dalle attuali aziende Coopculture e Dussmann è congruo per il lavoro svolto dagli operatori in appalto, dato che lo stesso Comune di Milano, nel capitolato, richiede un servizio qualificato di accoglienza con conoscenza delle lingue straniere come requisito minimo e non invece, un lavoro di mera e passiva sorveglianza, come viene ritenuto dalle aziende. Per USB è ora di smetterla con la degradazione del lavoro svolto dagli operatori museali, ed è ora invece di retribuire in modo giusto e di dare dignità al lavoro effettivamente svolto.

Ai Civici di Milano, il Comune e Cgil-Cisl-UIl hanno illuso i lavoratori. Dopo aver promesso il Federculture, Il Comune si è comportato in modo ipocrita: a parole ha sbandierato il Federculture, nei fatti ha stanziato risorse insufficienti alla sua applicazione, né ha vincolato le aziende ad applicarlo. Qualche giorno fa alcuni consiglieri della Giunta Sala hanno orgogliosamente rivendicato la firma di un o.d.g per l'applicazione di un salario minimo "anche" ai dipendenti delle cooperative. La realtà però li smentisce, dato che nei fatti nei Musei Civici della città non c'è nessun salario minimo, ci sono anzi lavoratori che, rispetto alle loro "promesse", sono sottopagati. D'altro canto, i sindacati che hanno fin qui gestito la partita, invece che organizzare le lotte, si sono prodigati a dare rassicurazioni ai lavoratori, quando i documenti che contavano dimostravano il contrario, ovvero che il Comune, sul Federculture, stava "bluffando".

Ora tutti i protagonisti della vicenda vanno ai ripari e si trincerano rispetto all'avanzare delle rivendicazioni di USB, sempre più supportate ora anche dai Tribunali. Finora il Comune di Milano e Cooperative, del tutto irresponsabilmente, e forse con timore, hanno tenute chiuse le porte del dialogo a USB, divenuto in poco tempo il primo sindacato ai Musei Civici di Milano. Ma non potrà durare molto perché, alla lunga la ragione organizzata e in lotta dei lavoratori emerge sempre. Siamo certi di essere nel giusto e supporteremo ad oltranza la lotta dei lavoratori dei Musei per conquistare la loro dignità contrattuale, retributiva e lavorativa.

Andiamo dunque avanti con un nuovo SCIOPERO DELL'INTERA GIORNATA DOMENICA 3 DICEMBRE 2023 AI MUSEI CIVICI DI MILANO!

NÈ IL SERVIZI FIDUCIARI, NÈ IL MULTISERVIZI: VOGLIAMO IL FEDERCULTURE!

NON VOGLIAMO GLI APPALTI MA LA GESTIONE PUBBLICA E DIRETTA DI TUTTI I LAVORATORI DEI BENI CULTURALI!

 

USB- Coordinamento Cultura

USB SLANG

Federazione di Milano