No alla nuova guerra "umanitaria" No all'ennesima guerra per il petrolio No ai bombardamenti contro la Libia

martedì 5 aprile ore 21

USB partecipa all’assemblea pubblica

presso l’Arci Blob di Arcore, via Casati 31

Per discutere della gravissima situazione che si è creata e per preparare delle iniziative di lotta ad Arcore e in Brianza

Monza -

Il 19 marzo alcune nazioni occidentali, ivi compresa l’Italia, sono entrate in guerra contro la Libia ed hanno  scagliato contro il paese arabo molte decine dei soliti missili e bombe “intelligenti”, che come al solito hanno provocato decine di morti di civili di donne e bambini come “danni collaterali”.  La guerra scatenata dagli Sati Uniti e dai suoi alleati della Nato contro la Libia è stata autorizzata dall’ONU e viene come al solito presentata come una guerra umanitaria.

“Umanitaria”? Ma allora perché si uccidono con missili e bombe i civili, in modo indiscriminato?

“Umanitaria per difendere la popolazione libica?” Se davvero USA e alleati agiscono per nobili motivi, perché non sono mai intervenuti contro Israele e la sua feroce, pluridecennale repressione del popolo palestinese? Perché non sono intervenuti contro il sultano ( amico degli occidentali) del Bahrein, autore di recenti e feroci massacri di civili inermi?

Perché non sono intervenuti per fermare la guerra civile che sconvolge da mesi la Costa d’Avorio?

La risposta è semplice e conosciuta da tutti: in Libia c’è il petrolio e tanto gas naturale, e inoltre l’imperialismo vuole soffocare le sollevazioni popolari in nord Africa.

Di umanitari in questa guerra, ci sono solo i profitti di cui le multinazionali occidentali vogliono approfittarsi a Tripoli e Bengasi.

Si è detto anche che la guerra viene fatta per abbattere Gheddafi e aiutare gli insorti di Bengasi

In primo luogo lorsignori  pensano davvero di farci dimenticare che solo 2 mesi fa Gheddafi era presentato come un alleato dell’occidente nella lotta contro il “fondamentalismo islamico” e contro gli sbarchi degli immigrati? Il fallimento politico-sociale del pluridecennale regime di Gheddafi è sotto gli occhi di tutti: ma la Nato non si rende conto che, con le sue bombe e le vittime civili, trasforma il leader libico in un“martire aggredito”?

Fermiamo la guerra, fermiamo i bombardamenti italiani ( Francesi, Americani …) che seminano morte e distruzione in Libia; da questa guerra di aggressione non può venir niente di buono per i popoli coinvolti, ivi compreso quello italiano ( si pensi solo alle nuove spese per la guerra, mentre invece si taglia ferocemente lo stato sociale). Tutta la casta parlamentare italiana ha votato del resto a favore della guerra contro la Libia, come in precedenza aveva approvato i piani di Marchionne contro i diritti dei lavoratori.

Seguiamo finalmente l’articolo 11 della Costituzione Italiana, per cui “L’Italia ripudia la guerra come  strumento di offesa alla libertà di altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali”; evitiamo che l’Italia sia ancora coinvolta in una nuova guerra di aggressione come nel 1991 in Iraq, nel 1999 in Yugoslavia, nel 2001-2011 in Afghanistan o nella fallimentare occupazione dell’Iraq; respingiamo le falsità che ci stanno raccontando sulla cosiddetta guerra umanitaria.

Comitato per la Pace – Arcore