NO ALL'ALTERNANZA: USB IN PIAZZA CON GLI STUDENTI
Si è svolta ieri la prima manifestazione studentesca dell’anno e non è un caso che fosse una manifestazione contro l’Alternanza Scuola Lavoro.
L’Alternanza Scuola Lavoro è uno dei temi caldi della scuola italiana. Imposta come obbligatoria dalla L. 107, resa necessaria per l’Esame di Stato dalla Legge delega 62, obbliga i ragazzi a dedicarsi a stage o imprese formative simulate per 400 ore (nei professionali e tecnici) e 200 (nei Licei). Essa sta segnando pesantemente il modo di lavorare di docenti e studenti, perché impone una quantità di ore fuori dall’aula e una modalità di lavoro assolutamente asservita alla logica del mercato che nulla a che fare con la scuola pubblica.
Sono recenti poi i fatti di cronaca che segnalano come l’Alternanza Scuola Lavoro, si trasformi spesso in mero sfruttamento non retribuito. Pochi giorni fa uno studente di La Spezia ha subito un grave incidente perché svolgeva una mansione non prevista dalle convezioni ASL, questa estate abbiamo avuto notizia di molestie nella zona di Monza verso ragazze in stage della Formazione Professionale.
Ieri per la prima volta gli studenti hanno detto un chiaro No all’ASL, lo hanno detto con manifestazioni in tutta Italia e lo hanno detto a Milano con parole d’ordine chiare e forti. Per la prima volta hanno chiarito che non credono alle finte promesse di un’occupazione futura, hanno mostrato di sapere bene che l’ASL è solo uno specchietto per le allodole e uno strumento per ridurre le loro possibilità di apprendere.
USB era in piazza con gli studenti, perché i docenti e i lavoratori devono avere chiaro che l’ASL tocca anche loro. Essa è un aggravio di lavoro per i docenti e uno snaturamento profondo della loro funzione e professione, ma è anche uno strumento in mano ad aziende ed enti per non assumere lavoratori. Solo i datori di lavoro ne traggono vantaggio.
USB era in piazza con gli studenti anche contro quei sindacati complici, come CGIL-CISL-UIL e SNALS che hanno permesso con la loro complicità che l’ASL divenisse legge, contro la CGIL che ha nei giorni scorsi diffuso un comunicato a favore delle manifestazioni studentesche e contemporaneamente fa partire progetti di Alternanza nelle sue sedi, in particolare a Monza.
In questa manifestazione non c’era però solo il tema dell’Alternanza, perché gli studenti non sono interessati solo al loro presente o al loro futuro, questa manifestazione era anche contro entrambe le leggi Minniti, derive del decoro e repressione dei migranti, la cui unica colpa è fuggire dalla miseria, dalla guerra, dalla carestia.
Oggi gli studenti a Milano hanno manifestato anche contro la repressione, contro lo sfruttamento, contro la distruzione della scuola pubblica.
USB è stata in piazza con gli studenti, con i docenti, con i lavoratori contro lo sfruttamento e il lavoro minorile e non retribuito, contro la repressione del dissenso, contro le politiche disumane sulla migrazione e proseguirà con tutti loro il percorso di opposizione netta e chiara alle politiche di smantellamento dell’Istruzione Pubblica Statale e di asservimento alle politiche economiche liberiste dell’UE.