Orio Center: a Natale si chiude. Basta sfruttamento dei lavoratori del commercio!
L'USB, dopo aver partecipato attivamente alla raccolta delle oltre mille firme contro le aperture dei prossimi 25 e 26 dicembre e primo gennaio presso l'Orio Center, ha sostenuto lo sciopero del 26 novembre di tutto il personale del centro commerciale. Non è più accettabile la mercificazione delle feste che toglie di fatto un diritto costituzionale a milioni di lavoratrici e lavoratori.
Esistono diverse sentenze dei Tribunali che stabiliscono che il datore di lavoro non può pretendere la prestazione lavorativa in giornate festive neanche se il lavoratore ha manifestato il consenso all’atto della sottoscrizione del contratto individuale di lavoro: quelle clausole sono annullabili ed inefficaci. Il diritto dei lavoratori di astenersi in occasione delle festività infrasettimanali prevale sulle nefaste trasformazioni sociali e sui cambiamenti nelle abitudini dei consumatori, spinti dalle multinazionali del settore. Il commercio non è un servizio pubblico essenziale: un paio di scarpe, il pane possono tranquillamente essere acquistati nelle giornate feriali.
Ricordiamo che la Corte di Cassazione era intervenuta sulla materia stabilendo che gli accordi in sede collettiva non possono abdicare ad un diritto soggettivo, quello appunto al riposo nei giorni festivi, che può essere regolamentato e anche rinunciato solo attraverso un accordo individuale tra datore e lavoratore.
Quanto accade al centro commerciale vicino all'aeroporto di Orio al Serio (Bergamo) è il segnale inequivocabile che questo sistema di iper sfruttamento non tiene più e che i lavoratori stanno prendendo coscienza e si ribellano allo strapotere delle multinazionali.
L'USB è e sarà al fianco di questi lavoratori e di tutti quelli che vedono sacrificata la propria vita sociale sull'altare del profitto.
Il 26 novembre siamo stati in presidio davanti l'Orio Center a testimoniare che le donne e gli uomini del commercio non sono merce da vendere a Natale!