Ospedale di Crema, quale il suo futuro? E quale il futuro del servizio di Fisioterapia?
L’Unione Sindacale di Base è seriamente preoccupata per le sorti della ASST di Crema, la più grande azienda rimasta nel territorio Cremasco, e per quelle del servizio di Fisioterapia. A meno di un mese dal pensionamento dei 3 massimi dirigenti dell’ospedale di Crema, le voci che si rincorrono nei corridoi dell’azienda sono le più disparate, la stampa locale da tempo parla di probabile perdita dell’autonomia, accorpamenti con ricadute sui lavoratori, si legge anche che è stato chiesto all’attuale direttore dimissionario di prorogare il suo incarico per altri 18 mesi, fino a fine lavori di ristrutturazione, il quale però smentisce. Quale la verità? Ma soprattutto quale il futuro della Azienda Ospedaliera di Crema e quali le ricadute su utenti, territorio e sui suoi lavoratori?
Una cosa però sembra quasi certa, si sta realizzando in questi giorni quello che l’Azienda Ospedaliera non è riuscita a fare 11 anni fa e cioè chiudere il servizio di fisioterapia per gli utenti esterni, situato all’interno dell’ospedale cittadino, permettendo così al signor Provenzi, dell'azienda sanitaria privata Sanitas, di aumentare il proprio business nel settore fisioterapico.
I segnali che si sono susseguiti in questi ultimi mesi sono molteplici e non lasciano spazio a dubbi, non sappiamo se c’è e di chi sia una eventuale regia, ma niente sembra essere stato lasciato al caso…
Cominciando dal depotenziamento del servizio di Fisioterapia interno all’ospedale, quest’anno a fronte di 5 fisioterapisti andati in pensione si è provveduto ad una sola sostituzione. La Sanitas, non è un mistero per nessuno, da tempo sembrerebbe alla ricerca di una struttura per ricollocare la propria attività a causa della drastica riduzione dei parcheggi presso l’attuale sede di Crema in via stazione.
Il comune di Crema, poco tempo fa, emette una Delibera (Del. n.320 del 22/10/2018) per la riqualificazione dell’ex tribunale in una struttura che ospiti servizi di interesse per la cittadinanza, alla quale risponde una sola azienda. E come tra una coppia affiatata di atleti di nuoto sincronizzato, pochi giorni dopo la delibera del comune, l’azienda ospedaliera delibera anch’essa (Del. n.450 del 08/11/2018) in merito all’intenzione di cercare una struttura che raccolga alcuni suoi servizi sparsi sul territorio come la Neuro Psichiatria Infantile, il Consultorio, le Vaccinazioni, magazzino farmacia, eccetera.
Meglio di così non si poteva, per la Sanitas si prospetta un’occasione d’oro da non perdere, l’affare del secolo, il sogno di ogni imprenditore che si occupa di sanità privata, quello di avere la propria attività sanitaria nella stessa struttura che verrà occupata per i suoi 3/4 da servizi di un ente pubblico e in più, situato anche a meno di cento metri di distanza dall’ospedale pubblico cittadino.
L’unione Sindacale di Base si è sempre battuta per la difesa del servizio sanitario pubblico, perché il servizio pubblico è garanzia per gli utenti di un servizio di qualità effettuato da professionisti preparati, uguale e accessibile per tutti.
Siamo molto critici e ci opponiamo fortemente a questo sodalizio, alla commistione tra servizio pubblico e privato, le due aziende sanitarie devono restare separate e ben distinte, non possiamo tacere e permettere che sanità pubblica e sanità privata condividano lo stesso spazio con il tacito assenso di tutte le istituzioni locali. La salute delle persone non è una merce di scambio.
Chiediamo alla dirigenza della ASST di Crema di adoperarsi di più per cercare di mantenere e garantire i servizi alla cittadinanza e di preoccuparsi meno delle sorti degli imprenditori della zona, chiediamo inoltre quale è il futuro del servizio di Fisioterapia per gli utenti esterni, il quale ha anche la funzione di metro di paragone qualitativo del servizio e da calmiere dei prezzi tra i vari centri sanitari presenti sul territorio.
Facciamo un appello anche alla classe politica, a tutti i livelli, locale, regionale e nazionale, la quale, non può fare finta di non vedere e stare ferma immobile a guardare, soprattutto quando, come in questo caso, si parla della riorganizzazione dei servizi sanitari offerti al territorio e del mantenimento del servizio di fisioterapia pubblica, interna dell’ospedale.
Chiediamo che l’ex tribunale, che è di proprietà comunale, venga occupato solo ed esclusivamente da enti pubblici, per l’erogazione di servizi alla cittadinanza in modo che l’utenza sappia con certezza, senza rischi di malintesi, se sta entrando in una struttura sanitaria pubblica o privata.
Chiediamo che ASST, ATS, i Comuni di Crema e del Cremasco, si siedano ad un tavolo per cercare un accordo sulla occupazione di tutti gli spazi disponibili, per una trasformazione dell’ex tribunale, tenendo conto anche del futuro ampliamento del polo scolastico del quartiere san Bartolomeo, per inserire eventualmente, se è il caso, anche sevizi dedicati agli studenti.
All’amministrazione comunale, considerati gli immobili sfitti presenti in città, chiediamo di fare il possibile per aiutare la Sanitas a trovare un’altra collocazione per la sua attività che, per quello che ci riguarda, potrebbe anche essere collocata vicino all’ospedale ma che perlomeno si abbia la decenza di impedire che venga collocata nello stesso stabile dove ci sono già attività sanitarie gestite da enti pubblici.