OSPEDALE DI VARESE: PER AMMALARSI ASPETTARE IL 7 GENNAIO

Varese -

Per garantire un diritto sacrosanto dei lavoratori si chiudono 80 posti letto... Ecco come siamo messi!

 

Salti di riposo, turni massacranti, ferie arretrate, eccedenze orarie, carenza di personale, carenza ed eliminazione di posti letto, il Pronto soccorso trasformato in un barellario, è questa la situazione in cui da anni versa l'ospedale di Varese.

 

A farne le spese lavoratori e cittadini: i primi sempre più penalizzati dalle politiche di tagli della Regione, dal mancato rinnovo del contratto nazionale fermo al 2009, dalla carenza di personale oramai cronica e da un'aria irrespirabile di omertà dovuta alla paura che da anni ormai li attanaglia non avendo più nessuna tutela da parte di sindacati complici. I secondi trovando sempre meno disponibilità di servizi, con liste d'attesa sempre più lunghe, costretti a rivolgersi al privato per avere prestazioni in tempi umani e al Pronto Soccorso divenuto un barellario, quasi un limbo Dantesco.

 

E così, dopo le fantasiose Descarge Room (aree relax) e l'accordo sottoscritto con i sindacati complici, nulla è cambiato. Questa volta a farci riflettere sulla capacità di gestire un'ospedale sono le dichiarazioni del direttore generale Callisto Bravi, che solo a dicembre, vista la la scarsa capacità organizzative della sua amministrazione, si accorge che i lavoratori durante l'anno non sono riusciti a programmare le loro sacrosante ferie perché data la cronica la carenza di personale spesso vengono rifiutate. E allora ecco la pensata: per permettere l'esercizio di un diritto dei lavoratori si inventa il "piano natalizio" che prevede la chiusura di 80 posti letto. Con evidente gravi ripercussioni sulla capacità ricettiva dell'ospedale.

 

Eppure solo a novembre è stata sbandierata l'apertura di 17 nuovi posti letto per risolvere il problema del barellario. Tutto falso: quei 17 posti letto non sono in più, non sono altro che posti letto, che (e non si capisce la ragione) non sono stati ri/aperti subito dopo la chiusura estiva.

 

L'Unione Sindacale di Base si schiera e appoggia i lavoratori dell'ospedale di Varese che rivendicano il diritto di lavorare in un'azienda con piante organiche adeguate e posti letto adeguati.

 

L'USB ribadisce che, a fronte di una professionalità eccellente degli infermieri e di tutto il personale ospedaliero che per mantenere dei livelli di assistenza, di qualità e di professionalità fanno sacrifici sovrumani con ritmi di lavoro impossibili, non si assiste allo stesso livello di impegno e sacrificio da parte della dirigenza ospedaliera.