OSPEDALE SAN RAFFAELE. IL PIANO DI RILANCIO FINALMENTE PRESENTATO AL SINDACATO
Questa mattina i delegati di USB, con la RSU e le altre organizzazioni sindacali, hanno incontrato l’amministratore delegato che ha rappresentato un programma di investimenti strategici.
Il progetto comprende alcune ristrutturazioni, in parte già avviate, sia per la sede di via Olgettina sia per Turro, ma sopratutto la costruzione ex novo del blocco operatorio in un’area che permette di ampliare anche il numero di sale e, dunque, di interventi chirurgici, migliorando le condizioni sia per il paziente sia per il personale.
USB ha richiesto che il progetto di rilancio sia davvero coerente con gli obiettivi dell’accordo di maggio scorso e perciò, insieme agli investimenti strutturali, rilanciare anche sulle risorse umane, incentivandole con condizioni di lavoro degne di un Ospedale di eccellenza ma anche tornando al più presto a livelli retributivi adeguati.
“Leggiamo come un segnale di cambio di rotta – dichiara Daniela Rottoli, coordinatrice della RSU e membro dell’esecutivo nazionale USB - e di coinvolgimento delle parti sindacali. Auspichiamo una continuità di confronto, senza atti unilaterali come è stato quello che aveva introdotto il Regolamento, oggi sospeso dopo l’incontro in Prefettura.
Crediamo che il progetto di rilancio debba necessariamente passare anche dal reintegro degli organici attualmente in sofferenza, dalla stabilizzazione dei lavoratori a tempo determinato, compresi i neoassunti, e attraverso il ripristino di salari decorosi, condizione indispensabile a bloccare le dimissioni volontarie di molti professionisti, come si è già verificato negli ultimi mesi, e quindi a mantenere prestazioni di qualità ai pazienti.”
USB ritiene che il primo segnale può essere dato ai lavoratori garantendo l’applicazione del Contratto della sanità pubblica, anche attraverso un integrativo che permetta di salvaguardare i pieni diritti, equiparandoli a quelli del personale degli altri IRCCS, Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico pubblici.
“Molti interventi descritti – spiega Margherita Napoletano, rappresentante dei lavoratori per la sicurezza di USB – non sono altro che adeguamenti normativi per la sicurezza, ma abbiamo ascoltato con interesse la dichiarazione dell’amministratore delegato che ha smentito le voci di intenti speculativi, mostrando il piano come un effettivo investimento per il medio e lungo periodo. Nel piano mancano ancora le priorità, un cronoprogramma e le necessarie autorizzazioni, che Bedin si è impegnato a dettagliare in un prossimo incontro con i rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza.”