Pavia: NO alla privatizzazione dei servizi per l'infanzia

Pavia -

Nella mattina di lunedì 18 gennaio 2021, si è tenuto il tentativo di conciliazione obbligatoria ai sensi della L. 146/90 in merito alla volontà della Giunta Comunale, guidata dal Sindaco Fracassi, di esternalizzare parte dei servizi educativi dedicati all’infanzia 0/6 anni. All’incontro, oltre al Prefetto Vicario, erano presenti per il comune di Pavia la Dirigente di settore, Dott.ssa Dello Iacono, che non è minimamente intervenuta nella discussione e l’Assessore alla partita il sig. Alessandro Cantoni che si è confrontato con la delegazione USB rappresentata da Mariangela Saggese del Coordinamento Regionale EE.LL. e Francesco Signorelli USB Federazione Lodi-Pavia. L’USB apre elencando le proprie e ben note perplessità in merito al “progetto” di esternalizzazione delle strutture educative Muzio e Collodi, facendo altresì riferimento alle motivazioni portate in Consiglio Comunale dai rappresentanti dei Genitori e dai rappresentanti delle Insegnanti e delle Educatrici intervenuti in quella sede. L’assessore Cantoni ribatte facendo sfoggio del solito repertorio più volte sentito e risentito da quando si è aperta questa vertenza . In questa fase, appare utile focalizzare l’attenzione solo su alcuni punti che rendono le oramai ultranote argomentazioni a sostegno della loro “progettualità”, termine più volte usato e abusato nel corso del tavolo, molto discutibili mentre sulla convenienza economica (che non c’è) si è già detto molto e si rischia la ridondanza:

  1. Garanzia di continuità didattica
  2. assoluta preparazione del personale della futura cooperativa
  3. difficoltà per gli enti locali nel poter assumere personale

Come Unione Sindacale di Base abbiamo ben chiaro di cosa stiamo parlando. Non si può dire lo stesso del rappresentante della giunta, a meno che non faccia finta di non capire.

  1. Il comune può e deve dare delle linee guida così come immaginare una modalità di controllo a cui sottoporre il gestore a cui verrebbe affidato il servizio (gestore e servizio, che brutti termini, ancora di più se utilizzati per i bambini), ma una cosa non può fare, non può assicurare la continuità didattica perché non può entrare nel merito sia del modello organizzativo di una società di diritto privato che riuscire a limitare l'eccesso di turnover tipicodelle cooperative o delle imprese che sfruttano la forza lavoro con l'unico scopo di accantonare profitti, a meno che non obblighi il gestore ad applicare condizioni contrattuali più favorevoli per i lavoratori di quanto non preveda il CCNL delle cooperative sociali, il che ci riporta all’impossibilità, purtroppo, di incidere nell’economia di libero mercato e di libertà d’impresa con bassi rischi visto che le differenze tariffarie sarebbero a carico dell’ente committente, cioè del Comune.
  1. L’assessore ha commesso l’errore di metterci in bocca una cosa che non avevamo mai affermato dimostrando di essere, o fazioso o, ancora peggio, poco attento. La bassa qualità del servizio offerto da una cooperativa è determinata proprio dall’eccesso di turn over e non dalla scarsa preparazione professionale del personale operante all’interno del servizio. Abbiamo anche spiegato che non abbiamo dubbi sulla preparazione del personale di cooperativa anche perché è lo stesso che negli anni si è spostato dalle cooperative alle scuole pubbliche e che nel futuro andrà a rimpolpare gli organici delle strutture pubbliche ogni qualvolta le scuole statali o comunali avranno la necessità di attingere a vecchie graduatorie o bandendo nuovi concorsi. Abbiamo fatto notare all’Assessore che questi lavoratori sono in massima parte gli stessi che già lavorano nelle cooperative sociali e che quindi il rischio che strutture pubbliche a gestione privata possano rimanere in difetto in termini di dotazioni organiche o di inserire personale sottoqualificato allo scopo di coprire un servizio che altrimenti rimarrebbe scoperto, è molto alto. Sarebbe inutile anche negarlo perché questo accade già.
  2. Non è vero che il Comune non può assumere personale. Così come finalmente ammesso dall’Assessore Cantoni, semplicemente , hanno deciso di assumere in altri settori che loro, evidentemente, hanno reputato o reputano più importanti. Tutto legittimo. Così come è legittimo chiedersi, nel pieno rispetto dei lavoratori e delle difficoltà di altri settori che anche a nostro avviso avrebbero bisogno dei giusti organici per poter lavorare in modo da ottemperare alle necessità dei pavesi, se a questo punto non sia forse arrivato il momento di smettere di prendere in giro la cittadinanza e le lavoratrici e dire le cose come stanno assumendosene oneri ed onori senza vendere ferro per oro?

A nome e per conto delle lavoratrici, le nostre richieste sono essenzialmente due:

  • Il mantenimento della gestione diretta corredato delle necessarie assunzioni.

La linea dell’assessore non cambia

Come facilmente prevedibile, il tentativo di conciliazione si è chiuso con esito negativo. Da qui in avanti il percorso conflittuale che potrebbe anche arrivare ad una vera e propria mobilitazione, verrà deciso insieme alle lavoratrici e ai lavoratori del settore.

Auspichiamo che altre Organizzazioni Sindacali si oppongono fermamente all'esternalizzazione dei Servizi, come USB valuteremo ogni azione comune per garantire a tutti i Bambini il diritto alla qualità dei Nidi e delle Scuole dell' Infanzia.