Polizia in assetto antisommossa tra i viali del San Paolo di Milano.

Milano -

Da giorni la polizia in assetto antisommossa ha controllato a distanza lavoratrici e lavoratori in presidio che stavano raccogliendo firme contro il taglio del 35% di parte della propria produttività aziendale. In soldoni e in tempo di crisi, stiamo parlando di 500-600 euro in media per anno che ogni lavoratore non percepirà.

Il presidio dei lavoratori del San Paolo, da diversi giorni, si propone anche di prorogare i contratti precari e di predisporre nuove assunzioni che coprano la carenza di personale e tutelino il diritto ad una sanità pubblica e di qualità.

Oggi al termine della partecipatissima assemblea dei lavoratori oltre 300, al termine, si sono mossi per andare ad occupare la Direzione Amministrativa e chiedere che venga restituito ciò che nelle buste paga dei lavoratori ad Aprile è stato già decurtato.

" E' un atto gravissimo autorizzare all'interno di un Ospedale l'entrata di squadre antisommossa con caschi e scudi, i lavoratori non sono dei delinquenti, i veri delinquenti, semmai, sono coloro che ogni giorno ci vogliono far pagare una crisi che non riusciamo più a sostenere" - ha dichiarato Marcello Zingale, delegato USB dell'Ospedale San Paolo. L'occupazione a cui hanno partecipato oltre 300 lavoratori si è protratta dalle ore 11,30 alle ore 16.00, al momento si è deciso all'unanimità di sciogliere l'occupazione e di riprendere l'iniziativa già da lunedì mattina, sempre al San Paolo.